Politica

Rossi: “Il Piemonte è la prima regione del Nord per presenza mafiosa nel gioco d’azzardo, con 9 clan attivi”

Ad essere bocciata è anche la normativa piemontese che nella classifica di Libera è finita nelle ultime posizioni con soli 4 indicatori verdi su 8

Rossi: “Il Piemonte è la prima regione del Nord per presenza mafiosa nel gioco d’azzardo, con 9 clan attivi”

“Grazie a Libera che, ancora una volta, offre un servizio prezioso al Paese su un tema importante per la salute e la vita dei cittadini. Il quadro che emerge dal nuovo rapporto Azzardomafie è fortemente negativo per l’Italia e, in particolare, per il Piemonte”. È il commento di Domenico Rossi, presidente della Commissione Legalità e segretario regionale del Partito Democratico, dopo la pubblicazione del dossier che fotografa una situazione nazionale in cui il Piemonte risulta in forte difficoltà.

L’intervento

Secondo il rapporto nella nostra regione si giocano 9 miliardi e mezzo di euro l’anno con una distribuzione che favorisce il gioco online rispetto a quello fisico (5,25 miliardi contro 4,25) rendendo più difficile il controllo e più alto il rischio di dipendenza. Solo a Torino la raccolta complessiva è stata di oltre 2 miliardi nel 2024, posizionando il capoluogo di regione tra le prime cinque città italiane.

“Un quadro a cui dobbiamo aggiungere che, secondo quanto riportato nel rapporto, la nostra regione è la prima del Nord per presenza mafiosa nell’azzardo, con 9 clan attivi – ha aggiunto il presidente della Commissione legalità – In altre parole il Piemonte è una regione ad alta esposizione e a bassa protezione e questo si traduce in più giocatori patologici, più famiglie in difficoltà, un’esplosione del gioco online oltre a una criminalità che trova anche nel gioco legale un canale comodo e redditizio”.

Ad essere bocciata è anche la normativa piemontese che nella classifica di Libera è finita nelle ultime posizioni con soli 4 indicatori verdi su 8, contro gli 8 della Toscana o del Friuli Venezia Giulia. “Questo rapporto conferma quello che abbiamo denunciato per anni: lo smantellamento della legge regionale del 2016, voluto dalla maggioranza e dal Presidente Cirio, è stato un errore drammatico, così come lo è stato bocciare la proposta di legge popolare sul tema” sottolinea Rossi. “Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un abbassamento delle tutele e un allentamento dei controlli a cui non sono seguiti adeguati investimenti su prevenzione e servizi a sostegno dei cittadini e di chi finisce vittima della piaga della dipendenza da gioco o del sovraindebitamento” afferma il consigliere Dem.

Il Piemonte, ricorda Rossi, “aveva una norma avanzata, frutto del lavoro con associazioni, Sindaci, scuole e realtà sociali. Ha prodotto risultati, ridotto le slot in luoghi sensibili, limitato l’accesso dei più vulnerabili. La Giunta Cirio ha scelto di smontarla per favorire interessi particolari, presentando quella scelta come una liberalizzazione innocua. Oggi i numeri dicono che non era così”.

Il risultato, secondo il consigliere Rossi, è sotto gli occhi di tutti e richiede un’analisi attenta anche in sede istituzionale “Porteremo questi dati in Consiglio regionale a partire da una presentazione del rapporto in commissione legalità. Mi auguro – conclude – possano scaturire proposte condivise che mettano al centro la salute dei cittadini e non gli interessi delle lobby dell’azzardo”.