Economia

Reati d’impresa in aumento: in Piemonte +11,8% (24 delitti per ogni 100 imprese)

L’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese ha stimato per il 2023, 24 delitti per ogni 100 imprese

Reati d’impresa in aumento: in Piemonte +11,8% (24 delitti per ogni 100 imprese)

Nel 2023 i delitti che colpiscono l’attività d’impresa sono aumentati del 5,6% a livello nazionale e dell’11,8% in Piemonte. L’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese ha stimato per il 2023, 24 delitti per ogni 100 imprese.

In particolare in Piemonte le imprese e le persone sono sempre più sotto attacco dei cybercriminali. Nell’ultimo anno questi reati informatici in Piemonte sono cresciuti del 10,8%, al di sopra della media nazionale del 7,8%. Tra il 2019 e il 2023, invece la crescita è stata del +47%, contro una media nazionale del +45,5%.

Tra i reati cui le imprese del Made in Italy sono maggiormente esposte c’è anche la contraffazione: secondo l’ufficio studi di Confartigianato Imprese ne è esposta almeno 1 attività su 4.  Sul totale delle imprese esposte, che ammonta in Piemonte a 7.219, il 70,1% è artigiana. Ad essere colpiti da contraffazione sono tessile, abbigliamento pelletteria, prodotti cosmetici, prodotti di elettronica e ottica, giocattoli e gioielleria.

I dati

I dati arrivano dal report realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese dal titolo “La sicurezza in asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”

I delitti inerenti all’attività d’impresa comprendono furti, estorsioni, truffe e frodi informatiche, delitti informatici, contraffazione di marchi e di prodotti industriali, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, usura, danneggiamenti e contrabbando. Nel dettaglio i reati in esame sono per il 91,0% composti da truffe e frodi informatiche (ad esempio il phishing e l’alterazione del regolare funzionamento di un sistema informatico o telematico) e per il restante 9,0% di delitti informatici, in particolare accessi abusivi, danneggiamento mediante apparecchiature, dispositivi o programmi informatici e detenzione e/o diffusione abusiva di codici di accesso.

Non si tratta più solo di grandi aziende o istituzioni. Anche le imprese artigiane piemontesi e torinesi – laboratori, officine, botteghe digitalizzate – sono sempre più esposte alle minacce informatiche. Dal phishing alle truffe via PEC, dai ransomware ai furti di dati, il cybercrime colpisce trasversalmente, senza guardare alle dimensioni dell’impresa.

Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat i delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria in Piemonte sono stati 89.414, un numero che comprende furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando, oltre a reati informatici.