Riaperto il sentiero del Moncucco ad Arona
Grazie ai volontari

La stradina sale alla Casina di Caccia dei Bottelli: era stato chiuso abusivamente 40 anni fa.
La riapertura ad opera di volontari
La “Casina di caccia” dei Bottelli è di nuovo raggiungibile grazie alla riapertura del sentiero che sale al Moncucco dall’omonima via sfiorando le vigne di un tempo. Era stato chiuso abusivamente una quarantina di anni fa. Il restauro di pregio di un vecchio casale a metà collina aveva comportato la chiusura, con cancello e cancelletto entrambi i lati. A nulla erano valse le azioni di forza di Arona Nostra, degli ambientalisti e dei politici.
E’ durato otto mesi il lavoro nel tempo libero di un gruppo di volontari che hanno tolto rovi, rami secchi, alberi infestanti, che si erano impossessati del sentiero dal momento che non c’era più transito. Da lassù si ammira un panorama impareggiabile su Arona dal lato sud-ovest, sino ai boschi dei Lagoni di Mercurago, al campanile di Gattico, alla chiesa di San Giorgio di Mercurago, ai prati della Cucchetta di Dormelletto sino alla sponda sud del Verbano, da Taino a Lisanza e da Punta Vevera sino al termine del lago. Lassù si può vedere la ‘Casina di caccia’ dei Bottelli, il cui tetto è caduto sul pavimento in mosaico, tipo veneziano.
La costruzione, risalente al Settecento, era stata voluta per crearne un punto dove i cacciatori si ritrovavano dopo le battute, ci sono ancora due vasche per consentire ai cani di abbeverarsi. La balconata è in granito rosa di Baveno, con inferriate ora ricoperte di ruggine. La proprietà è privata, appartiene agli eredi Aghemio. Su via Belvedere s’incontra villa Poli, al cui medico è dedicata una via del lungolago, la Cascina Moncucco, la Cascina Vitaliano, dal nome si percepisce le origini legate ai Borromeo. Antonio Zonca, lo storico di Arona, illustra i particolari:<I Bottelli nel loro casato hanno avuto un sindaco e un sacerdote.
Ancora oggi il cognome Bottelli ad Arona lo si trova, ma il grado di parentela non è certo>. Superando il dosso della collina ci si immette da un lato sulla strada sterrata che dalla Cantarana porta verso il Cicognone Basso e San Carlo. Dall’altro verso Oleggio Castello e i laghetti di San Carlo. A sud-ovest si può scendere in via valle Vevera. Dove c’era la fabbrica di corde e cime per le navi e i battelli dei Vanzina, antenati dei registi, poi fabbrica di bende a garze per i feriti delle guerre. Ora in grave stato di abbandono. Mentre a Est, volendo, si può scendere in Arona percorrendo la “Scaletta degli Alpini”. Il tragitto è stato inaugurato da una dozzina di “Camminatori novaresi e lombardi”. I più si sono ritrovati con scorci e sentieri sconosciuti. Ora finalmente restituiti agli appassionati della sentieristica di collina.