I dati

Previsioni occupazionali novembre: 5.140 le entrate nell’Alto Piemonte

Le entrate programmate a novembre 2025 sono 2.410

Previsioni occupazionali novembre: 5.140 le entrate nell’Alto Piemonte

Secondo l’indagine Excelsior, 310 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Previsioni occupazionali novembre

Sono 5.140 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di novembre 2025, pari al 19,2% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 71% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (14% di Verbania, 16% delle altre province); una difficoltà di reperimento che oscilla tra il 45% e il 51% delle entrate previste e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 54% per Novara, al 56% per Verbania, al 59% per Vercelli e al 60% per Biella).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province dell’Alto Piemonte.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

Provincia di Novara

Le entrate programmate a novembre 2025 sono 2.410 (240 in meno rispetto allo stesso periodo 2024); nel 21% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 79% saranno a termine. Si concentreranno per il 63% nel settore dei servizi e per il 53% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 15% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (17%).

In 45 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 9% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 31% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (460 entrate previste), seguito dal commercio (370 unità), dai servizi alle persone (240), dalle industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma e dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (180 in entrambi i settori).