Alberto Gusmeroli ha annunciato l’attivazione di un canale WhatsApp per la cittadinanza.
Nuovo canale WhatsApp
Se n’è parlato nello scorso consiglio comunale. “Lo useremo per fornire informazioni su meteo, calamità, viabilità, scadenze amministrative ed eventi organizzati dal comune” ha detto il sindaco.
Gianluca Ubertini di Impronta Civica ha commentato: “Noi votiamo a favore e siamo sicuri non verrà usato per fare propaganda”.
Per quanto riguarda le due interrogazioni in discussione in consiglio comunale il sindaco ha confermato che gran parte di via Combattenti e Reduci è stata acquisita dal comune e si è proceduto nei giorni scorsi alla riasfaltatura: resta da acquisire nell’imminente futuro un passaggio alle spalle del supermercato Sigma.
Garante della disabilità
Il capogruppo di Arona agli Aronesi Leon Petrillo ha poi interrogato l’amministrazione sulla possibilità di creare la figura del garante dei diritti delle persone con disabilità: “Il Garante – ha spiegato Petrillo- rappresenta un presidio di civiltà e di attenzione concreta verso i cittadini più fragili. È una figura gratuita, imparziale e di ascolto, che può contribuire a migliorare il dialogo tra famiglie, associazioni e istituzioni. La proposta, ispirata al modello recentemente approvato dal Comune di Novara e in linea con quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 20 del 2024, chiede al Consiglio Comunale di approvare un regolamento per la nomina del Garante, individuato tramite avviso pubblico e scelto tra persone con comprovata esperienza nel campo della disabilità, del sociale o dei diritti umani”.
A rispondere l’assessore al Welfare Marina Grassani: “Le figure come quelle del garante sono istituite in grandi comuni. Ad Arona il rapporto con le famiglie di persone affette da disabilità è sempre stato diretto e fluido anche grazie alle associazioni come Insieme di Può. Nei comuni piemontesi ci sono solo 3 garanti: in tutta Italia sono 8. Ritengo che ad Arona i diritti delle persone con disabilità siano pienamente rispettati pertanto non è necessaria l’istituzione di questa figura. A Novara si è prestata una mamma molto attiva nel sociale: ma il loro modello non fa a caso nostro”.