Agrivoltaico Oleggio Castello: depositata in Provincia la raccolta firme
"La mia e la nostra non è una contrarietà alle energie rinnovabili"

E' stata consegnata in Provincia giovedì 13 marzo la petizione promossa da alcuni abitanti di Oleggio Castello per chiedere a Palazzo Natta di non autorizzare l’installazione dell’impianto agrivoltaico in località Ceserio.
La raccolta firme
L’iniziativa popolare ha raccolto ben 602 firme in soli 8 giorni tramite il banchetto allestito dai promotori in piazza Comolli. «E’ un risultato che ci rende estremamente soddisfatti - dice Matteo Colzato, che insieme a Michele Carnero si è impegnato a raccogliere le firme - non ci aspettavamo una risposta così massiccia da parte dei residenti. Il fatto che abbiano firmato persone che abitano a Oleggio Castello, ma anche tanti residenti dei Comuni limitrofi ci fa capire che questa è una causa che ha unito davvero tutti, al di là delle differenze.
La mia e la nostra non è una contrarietà alle energie rinnovabili, anzi, sono pienamente favorevole alla transizione energetica. Il problema non è il “se”, ma il “dove” e il “come”. Questo impianto andrebbe a compromettere un’area di grande pregio paesaggistico, ambientale e storico, senza che ci sia una una reale integrazione con il territorio e senza nessun vantaggio per la comunità. Tant’è che perfino Legambiente, per la prima volta, ha preso posizione contro un progetto di questo tipo, proprio perché non rispetta i criteri che dovrebbero guidare lo sviluppo delle energie rinnovabili».
La raccolta firme completa un percorso di consultazione dei residenti avviato qualche settimana fa con l’approvazione unanime del Consiglio comunale di un documento in cui si manifesta la contrarietà del paese al progetto. «Sebbene io e Carnero siamo ex consiglieri comunali delle passate Amministrazioni - dice Colzato - questa è un’iniziativa che parte autenticamente dal basso e che dimostra quanto questa battaglia sia condivisa dalla popolazione. Ora depositeremo le firme anche alla Soprintendenza e in Regione, in modo tale da compiere tutti i passaggi necessari per rendere pubblica la posizione della nostra comunità e da informare gli enti che saranno coinvolti nel processo decisionale in sede di conferenza dei servizi».