Imu-Marcelline: "Il comune ha concesso un contributo pari alla tassa dovuta"
Il comunicato stampa del gruppo Impronta Civica

Della questione Imu-Marcelline di Arona (LEGGI QUI) si è interessato anche il gruppo di minoranza di Impronta Civica che aveva chiesto lumi già mesi fa all’Ufficio Tributi del comune.
Il comunicato stampa
"Abbiamo quindi scoperto che l’Istituto effettivamente non pagava l’Imu, nonostante la Cassazione, confermando un orientamento già emerso dal 2020, nel 2024 avesse ribadito che l’esenzione spetta solo nel caso in cui l’attività svolta abbia ad oggetto immobili destinati allo svolgimento di attività non economica e l'attività sia svolta a titolo gratuito ovvero dietro il versamento di un corrispettivo puramente simbolico - fanno sapere - A fronte di ricavi per più di 1.600.000 euro (anno 2020, come da ultimo bilancio pubblicato e poi rimosso dal sito istituzionale) nessuna esenzione era in effetti giustificabile, sicchè l’Ufficio tributi ha dovuto cominciare a recuperare il dovuto, iniziando dall’ultimo anno non coperto da prescrizione, il 2019.
Inizialmente l’Istituto ha chiesto l’accertamento con adesione, ma successivamente ha ritenuto di impugnare comunque l’atto davanti alla Commissione tributaria di Novara. Vedremo come andrà a finire, ma perché ricorrere al Giudice costringendo il Comune a difendersi? Intanto o, meglio, contemporaneamente nel marzo di quest’anno inviava al Comune una richiesta di contributo in relazione alle spese sostenute dal 2019 al 2024 e sostenende nel 2025, per complessivi euro 537.381,36 per opere di manutenzione straordinaria effettuate sugli immobili di proprietà.
La Giunta ha quindi pensato bene di fare un regolamento proprio per la concessione di contributi in conto capitale ed oggi apprendiamo che un primo contributo di 63mila euro è già stato concesso. L’importo è proprio pari all’Imu dovuta: in pratica ciò che esce dalla porta rientra dalla finestra. Singolare, oltre la coincidenza temporale, è che la Giunta abbia concesso un contributo ad un soggetto che, attualmente, è in contenzioso con l’amministrazione. La Giunta non dubita della motivazione addotta dal richiedente che ipotizza che il pagamento dell’imposta dovuta rischia “di rendere antieconomica, nel medio periodo, l'attività dell'Istituto scolastico paritario, mettendo a rischio la prosecuzione delle sue attività, culturali ed educative”. Qualche dubbio, però, che pagare 58.000 euro di IMU (pari a circa il 3,59% dei ricavi e al 5,77% delle sole rette incassate) possa mettere in crisi il bilancio dell’Istituto che, nel 2020, aveva ricavi per 1.600.000 euro e utili per 127.057,65 euro, forse potrebbe sorgere. L’augurio è che veramente si possa, a breve, porre fine al contenzioso e incassare quanto dovuto anche per gli anni dal 2020 al 2024.
Ma il risultato è che, attraverso la concessione del contributo in conto capitale, il debito di qualcuno viene fatto ricadere su tutti i cittadini aronesi. Ovviamente salvo interventi legislativi che, come preannunciato da taluno, potrebbero anche essere assunti. In effetti dopo gli sconti alle concessioni balneari e le proroghe contro legge, non ci meraviglieremmo più di nulla. Neanche del fatto che si equiparino le scuole pubbliche, gratuite e aperte a tutti, a quelle paritarie dove l’accesso è consentito solo a chi è in grado di sostenerne le rette".