A Novara la campagna educativa "Una vita da social": protagonisti oltre 250 studenti
Scopo dell’iniziativa prevenire episodi di violenza, prevaricazione, diffamazione e molestia online, attraverso un uso responsabile della tecnologia
Tappa sotto la Cupola per la campagna educativa "Una vita da social”, svoltasi la mattina di mercoledì 12 marzo 2025 in piazza della Repubblica a Novara.
A Novara la campagna educativa "Una vita da social"
«Riguardo a certi fenomeni Novara ha un trend in linea con altre città di uguali dimensioni ma è anche una città universitaria dove vi sono tanti giovani. Ecco perché iniziative come questa sono importanti». Così il questore di Novara, Fabrizio Roberto La Vigna ha commentato il progetto grazie al quale la Polizia di Stato ha incontrato i giovani alunni e gli insegnanti di alcuni istituti di Novara, ospitati all’interno dell’aula multimediale del truck della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Si tratta della campagna educativa itinerante della Polizia di Stato e del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse”, che è ripartita a settembre per la dodicesima edizione parallela all’anno scolastico 2024/2025.
Scopo dell’iniziativa prevenire episodi di violenza, prevaricazione, diffamazione e molestia online, attraverso un linguaggio che miri alla responsabilizzazione sull’uso della tecnologia.
La parola, anche detta o scritta in rete, produce effetti nel mondo circostante. Il rischio di cyberbullismo.
Videoservizio di Sara Perozzi per Telecity
Le scuole coinvolte
All’incontro, hanno partecipato l’Istituto professionale superiore "Giuseppe Ravizza", gli Istituti comprensivi “Bellini" e “Duca D'Aosta”, il liceo Artistico "Felice Casorati” e quello di Scienze Umane “Contessa Tornielli Bellini”, l’Istituto tecnico industriale “Giuseppe Omar" e il tecnico economico "Ottaviano Fabrizio Mossotti” per un totale di circa 250 alunni e relativi docenti.
È intervenuto anche il referente Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori). Presenti, oltre al questore, il prefetto Francesco Garsia, il personale dell’Ufficio di Gabinetto e della Divisione Anticrimine della Questura di Novara.