Quale colore scegliere per la tesi di laurea: tradizioni e consigli pratici

Quale colore scegliere per la tesi di laurea: tradizioni e consigli pratici
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Quale colore scegliere per la tesi di laurea? L'importanza del colore nella rilegatura della tesi è spesso sottovalutato, a torto, poiché vanta un ruolo di rilievo nel contesto accademico. Difatti, la scelta del colore non si ripercuote solo a livello estetico, bensì accorpa tradizioni e consuetudini specifiche delle varie facoltà. Per esempio, alcune università associano determinati colori a discipline particolari e dunque le stringenti normative si allineano alle aspettative della commissione esaminatrice.

In aggiunta, i migliori colori per la tesi di laurea per ogni facoltà variano a seconda della provenienza degli studi. Il blu scuro viene perlopiù utilizzato nelle scienze umane, mentre il verde si preferisce per le scienze naturali. La scelta del colore influenza la prima impressione della commissione, trasmettendo serietà e professionalità, nonché impegno e rispetto per la didattica. Pertanto, una scelta consapevole del colore riflette oltremodo l'identità accademica dello studente e contribuisce a rilanciare un'impressione positiva durante la discussione finale.

Colore e tradizione negli atenei: quale colore scegliere per la tesi di laurea

Le tradizioni universitarie italiane riguardanti i colori delle tesi riflettono peculiarità di ciascun ambito disciplinare, storicità ed eredità accademica delle istituzioni coinvolte. Ogni facoltà ha sviluppato una codificazione cromatica specifica, che funge da simbolo distintivo per gli studenti al termine del loro percorso formativo. Si tratta di una pratica legata nello specifico alla tradizione, che si è consolidata nel tempo e continua a influenzare le modalità di presentazione delle tesi di laurea in tutta Italia.

In particolare, si osserva come il blu sia associato alla facoltà di economia, in quanto evoca una sensazione di stabilità e razionalità, caratteristiche imprescindibili per gli ambiti economici e finanziari. Così come il rosso, adottato dalla facoltà di giurisprudenza, simboleggia passione e giustizia, elementi essenziali per la professione legale. 

Al contrario, l’azzurro, tipico della facoltà di medicina, suggerisce salute e rinascita, valori cardine per il settore sanitario. Invece, il verde tratta temi di sostenibilità ambientale. Non dimentichiamo mai di controllare eventuali regolamenti o linee guida specifiche dell'università riguardo i colori ammessi per la rilegatura. Difatti, è un idioma simbolico: un linguaggio visivo nella comunicazione dei valori culturali e professionali all'interno del contesto accademico che trascende il tempo e i cambiamenti sociologici.

E se le convenzioni istituzionali non esistono? First reaction, shock!

A parte il primo impatto scioccante, la scelta del colore della copertina di una tesi di laurea, in assenza di convenzioni stabilite dall'ateneo, deve essere condotta attraverso un'analisi sistematica delle implicazioni psicologiche e culturali associate ai diversi colori. Perciò, si deve coniugare formalità e professionalità, riflettendo il rigore intellettuale del lavoro presentato. Come abbiamo visto in precedenza, il blu scuro è associato al rigore professionale, e diventa dunque un’opzione prudente per una tesi che ambisce a trasmettere competenza e autorità.

In aggiunta, la leggibilità del testo è un criterio imprescindibile che non può essere trascurato. La copertina deve garantire un contrasto adeguato tra il colore di fondo e il testo, facilitando così la fruizione visiva da parte dei lettori. I colori neutri, come il grigio o il beige, offrono un equilibrio tra sobrietà e modernità. 

Tuttavia, l'impatto visivo non deve essere sottovalutato; un'accattivante combinazione cromatica attrae l'attenzione e suscita interesse nel pubblico. Pertanto, è consigliabile optare per tonalità che non solo rispettino i criteri di formalità e leggibilità, ma che possano anche evocare emozioni positive e stimolare la curiosità intellettuale del lettore. In sintesi, dovrebbe essere un processo riflessivo e strategico, che integra considerazioni estetiche e comunicative per massimizzare l'efficacia dell'opera presentata.

Materiali, finiture e nastro segnalibro: oltre il colore della copertina

Dopo aver visto quale colore scegliere per la tesi di laurea, approfondiamo l’argomento dando un’occhiata ai materiali, le finiture e i dettagli aggiuntivi. I materiali più utilizzati per la copertina sono la pelle, la similpelle e il cartoncino, che influenzano durabilità dell'opera e percezione del valore accademico e culturale della stessa. 

In particolare, la pelle è sinonimo di prestigio e resistenza nel tempo, rendendo il volume un oggetto di valore collezionistico. Al contrario, la similpelle offre una soluzione più accessibile da un punto di vista economico, pur mantenendo un aspetto elegante, benché sia bandita dai percorsi accademici collegati alla sostenibilità e del rispetto per l’ambiente. Invece, il cartoncino è un materiale versatile, che  sebbene possa sembrare meno raffinato, consente una vasta gamma di personalizzazioni in termini di colori e texture.

In merito alle finiture, si può osservare che la scelta tra opaca, lucida o goffrata non è da sottovalutare. Una finitura opaca conferisce un aspetto sobrio e professionale, mentre una finitura lucida esalta i colori e i dettagli grafici, rendendo il volume visivamente accattivante. La goffratura aggiunge un elemento tattile distintivo che evoca sensazioni di esclusività e artigianalità. 

E che dire del nastro segnalibro? Un elemento apparentemente marginale che in realtà, richiede una scelta oculata che prenda in considerazione sia l'abbinamento armonioso con la copertina sia il contrasto che potrebbe attirare sguardi. Un gesto di cura e attenzione verso l'opera stessa volto a illustrare l'impegno del laureando nel presentare un lavoro di alta qualità. La stessa meticolosità va adottata anche per le tesi digitali, le quali non possono essere valutate alla stregua di opere minori.

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