A chi non è mai capitato di osservare, con un po’ di frustrazione e persino tristezza, un terreno di proprietà che, per un motivo o per l’altro, è rimasto inutilizzato? Magari un appezzamento agricolo che ha perso valore, un’area industriale dismessa oppure, semplicemente, una superficie che non si presta più ad alcun impiego diretto.
Lasciare spazi del genere in uno stato di abbandono non è solo uno spreco, ma un vero e proprio costo economico e ambientale. Qualcosa che oggi, ancora di più che nel recente passato, risulta evitabile dal momento che esiste un modo per trasformare la superficie inutilizzata in opportunità, a fronte di un impatto proficuo sull’ambiente.
Si tratta dell’affitto terreno per fotovoltaico: una soluzione messa a disposizione da parte di realtà specializzate nel settore dell’energia rinnovabile. A prenderla sempre più in considerazione sono proprietari, privati e imprese. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più.
Verso una nuova valorizzazione dei terreni inutilizzati
Valorizzare un terreno, oggi, non significa necessariamente venderlo o trasformarlo radicalmente: talvolta basta guardarlo da una nuova prospettiva.
Investire in energia solare, mettendo a disposizione degli spazi non utilizzati (e potenzialmente destinati a rimanere tali), permette di coniugare sostenibilità e ritorno economico.
Entrando più nel dettaglio in merito alla formula di affitto del terreno per il conseguimento di un impianto fotovoltaico a terra, la valorizzazione della superficie dismessa si concretizza nella locazione della stessa a operatori specializzati che realizzano e gestiscono questo tipo di strutture per la produzione di energia solare.
Tale soluzione consente al proprietario di ottenere un canone annuo fisso senza dover conseguire alcun investimento di capitali, né occuparsi di aspetti tecnici e amministrativi.
Se si pensa ai rischi e ai costi che avere un’area inutilizzata comporta (in termini di tassazione, manutenzione e monitoraggio) si tratta di un’opzione meritevole di valutazione: il proprietario del terreno, infatti, non ha letteralmente nulla da perdere.
Attenzione, però: non tutti i terreni sono adatti. Ci sono dei requisiti minimi da rispettare affinché un’area possa ospitare un impianto fotovoltaico efficiente. Nel prossimo paragrafo vediamo di quali si tratta.
I requisiti per l’affitto di un terreno per impianto fotovoltaico
I parametri che un terreno deve soddisfare per poter risultare oggetto di affitto volto all’installazione di un impianto fotovoltaico a terra sono diversi. Ecco quelli più meritevoli di nota:
- La superficie deve essere pianeggiante e deve generalmente risultare di almeno 1,5 ettari (15.000 mq), per garantire un’installazione ottimale.
- È imprescindibile la piena assenza di vincoli paesaggistici o ambientali. La loro presenza è facile che ostacoli l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
- Il terreno deve essere di facile accesso e in quanto tale raggiungibile da mezzi tecnici per la costruzione e la manutenzione dell’impianto.
- La zona deve essere ubicata in prossimità delle infrastrutture elettriche, essendo la presenza nelle vicinanze di una cabina di media tensione un elemento determinante per la connessione alla rete.
Inoltre, il terreno deve registrare una classificazione urbanistica idonea, cosa che avviene soprattutto in caso di destinazioni d’uso industriali, artigianali, agricole e commerciali.
Altre soluzioni valide per poter essere affittate al fotovoltaico sono quelle poste in aree già parzialmente dismesse, gli appezzamenti agricoli non più redditizi, e i terreni marginali che non trovano collocazione sul mercato tradizionale. In tutti questi casi il fotovoltaico rappresenta un’alternativa concreta nel lungo termine, capace di trasformare una criticità in opportunità.