Giovani protagonisti: il taekwondo parla il linguaggio del futuro

Giovani protagonisti: il taekwondo parla il linguaggio del futuro
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Luglio 2025 rimarrà scolpito nella memoria del taekwondo italiano come il mese in cui il futuro ha mostrato il suo volto. Tra i tatami di Skopje e quelli di Istanbul, una generazione di giovani campioni ha scritto pagine di sport puro, trasformando sogni adolescenziali in medaglie concrete. L'EYOF e gli EPYG non sono stati semplici appuntamenti agonistici, ma laboratori di crescita dove la Federazione Italiana Taekwondo ha visto germogliare i frutti di una strategia lungimirante.

Cinque bronzi conquistati da ragazzi che parlano già il linguaggio del domani, quello che condurrà dritto verso Los Angeles 2028. Il presente ha il volto di chi ha ancora tutto da dimostrare, ma sa già come farlo.

EYOF e EPYG: quando i sogni diventano medaglie

Due palcoscenici europei, una sola certezza: l'Italia del taekwondo giovanile non si accontenta più di partecipare, ma punta a vincere. All'EYOF di Skopje, Abderrahman Touiar, Anna Frassica e Lucia Pezzolla hanno conquistato tre bronzi che pesano come ori, considerando il livello tecnico raggiunto dalle nuove generazioni europee.

La Macedonia del Nord ha assistito a una dimostrazione di maturità precoce: ragazzi che calciano con la precisione di veterani, che gestiscono la pressione come atleti navigati. Istanbul ha fatto eco con i successi paralimpici di Suemi Ricci (-52 kg K44) e Giulia Cassar, capaci di trasformare le difficoltà in trampolini verso l'eccellenza.

Il dato che colpisce è la distribuzione geografica dei successi: dall'EYOF agli EPYG, il movimento azzurro dimostra una profondità di rosa che promette continuità. Non episodi isolati, ma sistema strutturato che produce talenti con la regolarità di una fabbrica dell'eccellenza. Il futuro ha già iniziato a bussare alle porte del presente.

Le voci dei giovani campioni: orgoglio e determinazione

Le medaglie raccontano numeri, ma sono le parole degli atleti a restituire l'anima di questi successi. Abderrahman Touiar non nasconde l'emozione: "Ho dato tutto quello che avevo e torno a casa con un bagaglio di esperienza che mi ha fatto crescere. L'atmosfera olimpica ha reso tutto ancora più speciale." Parole che tradiscono la consapevolezza di chi ha già assaporato il palcoscenico che conta.

Anna Frassica riflette con maturità sorprendente: "Salire sul podio è stata un'emozione incredibile. So che posso fare ancora di più, ma questo bronzo mi dà forza per continuare a crescere." La fame di miglioramento che caratterizza i veri campioni.

Lucia Pezzolla chiude il cerchio EYOF con gratitudine: "Portare a casa questa medaglia è un premio a tutti i sacrifici fatti. So che posso ancora migliorare, ma oggi voglio godermi questo risultato con la mia squadra e la mia famiglia."

Sul fronte paralimpico, Suemi Ricci tocca le corde più profonde: "Questa medaglia è il frutto di tanto sudore e tante sfide, dentro e fuori il tatami. La dedico al mio maestro, alla mia famiglia e a chi ha creduto in me."

Giulia Cassar conclude con un fiume di emozioni: "Tutte le parole non possono descrivere l'emozione che sto vivendo. Dedico questa medaglia ai miei maestri, alla mia famiglia, alla FITA, al CIP, al gruppo sportivo Fiamme Oro e a tutte le persone che mi sostengono in questo sogno chiamato Taekwondo."

La FITA e la strategia del futuro: inclusione e talento

Dietro ogni medaglia conquistata si nasconde una filosofia che la Federazione Italiana Taekwondo ha saputo trasformare in sistema vincente. La strategia federale non guarda solo ai risultati immediati, ma costruisce un ecosistema dove talento olimpico e paralimpico crescono fianco a fianco, alimentandosi reciprocamente.

Il presidente Angelo Cito ha intuito che il futuro passa attraverso l'investimento sui giovani, non come semplice vivaio per le squadre senior, ma come laboratorio di valori dove sport e formazione umana procedono di pari passo. L'EYOF e gli EPYG rappresentano tappe fondamentali di un percorso strutturato che porta dritto verso Los Angeles 2028.

La FITA ha scommesso sull'inclusione come motore di crescita: ogni categoria, ogni disabilità, ogni talento trova il proprio spazio in un movimento che non conosce confini. I cinque bronzi di luglio certificano che questa visione funziona, trasformando potenzialità individuali in successi collettivi.

Il segreto? Credere che ogni giovane atleta possa diventare ambasciatore di una disciplina che cambia vite, non solo carriere sportive.

Il linguaggio universale del tatami: oltre le medaglie

Il vero traguardo di luglio 2025 non si misura in grammi di bronzo, ma nella capacità del taekwondo di parlare un linguaggio che travalica confini fisici e mentali. Ogni calcio tirato sui tatami di questo storico EYOF ha portato con sé una lezione che va oltre la tecnica: la determinazione di chi non si arrende mai.

Abderrahman, Anna, Lucia, Suemi e Giulia non sono solo nomi su un medagliere, ma testimoni viventi di una disciplina che forgia carattere prima ancora che campioni. Il taekwondo giovanile italiano ha dimostrato di saper coniugare eccellenza sportiva e crescita umana, trasformando ogni allenamento in una palestra di vita.

Questi ragazzi torneranno alle loro quotidianità portando nel cuore l'eco degli inni nazionali e negli occhi la luce di chi sa che i sogni più grandi iniziano sempre con un piccolo passo sul tatami. Il futuro ha già il loro volto.