I protagonisti del nostro "Pallone d'oro": Filippo Capacchione dell'Arona
"Il mio obiettivo è arrivare a 150 gol in carriera e vincere un altro campionato"

Mentre i protagonisti della nostra iniziativa dedicata al calcio dilettantistico e giovanile dei club delle province di Novara e del Vco, iscritti ai campionati gestiti dalla Figc si preparano al gran finale, vi proponiamo le interviste pubblicate sul nostro bisettimanale nel corso di queste settimane.
Un modo per conoscere meglio i calciatori che stanno animando dallo scorso mese di febbraio il nostro gioco.
I protagonisti del nostro "Pallone d'oro": Filippo Capacchione
«Non so quanto ancora giocherò, di certo mi voglio togliere ancora un paio di soddisfazioni: arrivare a 150 gol in carriera e vincere un altro campionato».
È Filippo Capacchione, attaccante esterno dell’Arona, a parlare. È uno dei candidati al Pallone d’oro del Corriere di Novara. Ed è anche uno dei veterani di lungo corso del calcio targato Novara. Classe 1991, conta 138 gol in carriera, gli ultimi 37 con la maglia dell’Arona.
È sulle rive del lago Maggiore da tre stagioni, la prima da 16 reti, la seconda da 7 (ma una marea di assist) e l’attuale da 14. «Mi trovo molto bene ad Arona – racconta –. Purtroppo non abbiamo centrato i play-off. Abbiamo lasciato sul piatto un po’ troppi punti nell’arco dell’annata e le prime quattro hanno corso molto velocemente. Anche gli infortuni non ci hanno aiutato nei momenti cruciali del torneo. Il valore della rosa era da classifica migliore».
La storia di Capacchione nel calcio ha origini ormai molto lontane. «Ho iniziato da bambino perché volevo emulare mio fratello e i miei cugini più grandi – spiega –. Con loro ho cominciato a dare i primi calci al pallone. La prima maglia che ho vestito è stata quella dello Juventus Club, poi Novara e Pro Vercelli».
Il passaggio in prima squadra è invece avvenuto a Varallo Pombia. «Sì, devo ringraziare tantissimo mister Arrondini – dice Capacchione –. Non ero ancora under eppure mi portò in prima squadra in Eccellenza senza nemmeno passare dalla Juniores».
In carriera Capacchione ha vinto due trofei: con il Suno un campionato di Prima Categoria e con la Pombese una Coppa Italia.
«Il ricordo di quella Coppa Italia è indelebile – aggiunge –. La vincemmo con un mio gol, uno dei più belli della mia carriera per coefficiente di difficoltà».
Di reti belle di Capacchione, anche nelle ultime stagioni, se ne ricordano parecchie: una sforbiciata da fuori area con l’Arona e alcune esecuzioni balistiche da lontano con il Bulè.
«Nella mia carriera una delle stagioni più belle è stata quella a Oleggio da trequartista con Dossena in panchina – afferma –. Segnai ben 17 gol e strinsi amicizie profonde con Maio, Vacirca, Lika, Tornatora e tanti altri».
Oltre ad Arrondini e Dossena un terzo allenatore ha segnato più di ogni altro il percorso di Capacchione ed è Forzatti.
«Mi trovo molto bene con lui – continua l’attaccante –, però devo dire che cerco di farmi voler bene da tutti gli allenatori e compagni. Futuro da mister? No, per il momento continuo a giocare anche se non so per quanto lo farò ancora. Una volta smesso mi dedicherò esclusivamente a mia moglie e alla mia famiglia: gli ho già sottratto tanto in questi anni».