Soffia il vento autonomista in Piemonte

Soffia il vento autonomista in Piemonte
Pubblicato:

L’effetto Catalogna ha raggiunto anche il Piemonte. A fare da innesco, i risultati del referendum in Lombardia e Veneto. Le forze di centrodestra infatti si sono già attivate per sollecitare il presidente Chiamparino a fare la sua mossa a Roma, in favore dell' autonomia speciale per la regione. 
A lanciare l'appello é stato il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto (nella foto). 
La Lega Nord commenta «Lo straordinario risultato dei referendum in Lombardia e Veneto e l'attenzione mediatica che hanno riscosso dimostrano che lo strumento referendario è indispensabile per dare peso politico alla richiesta di autonomia, esattamente come la Lega sostiene da anni» così Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Nord Piemont: «Chiediamo, quindi - riprende - al presidente di far approvare la nostra proposta di legge in modo da dare voce nel più breve tempo possibile ai cittadini piemontesi – conclude Molinari - oppure di proporne una propria, che se andrà nella direzione di una consultazione popolare in tempi certi avrà il nostro appoggio».
 Intanto a Chivasso si è costituito il comitato "Piemonte autonomo", libero, apartitico e aperto a tutti i cittadini, associazioni ed enti locali, il comitato promotore per il Referendum sull'Autonomia del Piemonte, al quale ha aderito anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli. «Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni regionali in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l'autonomia della propria terra»
In questo momento il governatore del Piemonte,  per ora, tace ma sulla possibilità di un referendum interviene il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Laus: «È ovvio che le regioni più produttive abbiano tutto l’interesse a trattenere per sé più risorse. Non bisogna però - osserva l'esponente del Pd - cadere nella strumentalizzazione politica di questi risultati per mettere sotto il cappello dell’autonomia tematiche che afferiscono a posizioni estreme di alcuni partiti». 
Intanto dall’altra parte, a cavallo del lago Maggiore, si prepara, alla luce dei risultati lombardi e veneti, il referendum per la scissione delle province del Vco e di Novara, che nei desideri dei promotori sarebbero pronte a passare con metaforiche armi e bagagli proprio alla Lombardia. 
«Abbiamo guardato con grande interesse alla consultazione di domenica, a maggior ragione dopo l’esito andremo avanti, ma lo avremmo fatto comunque comunque, anche in caso di risultato negativo». La sede del comitato promotore si trova a Domodossola negli uffici dell’ex senatore di Forza Italia Valter Zanetta, a due numeri civici di distanza dal cinema Corso, dove il 17 novembre 1977 un’affollata assemblea sancì la nascita dell’Uopa, l’Unione ossolana per l’autonomia, della quale si innamorò anche un  giovane Umberto Bossi. Il suo fondatore, Alvaro Corradini, pochi mesi dopo andò a Roma con le 55.000 firme che chiedevano lo Statuto speciale della provincia.
Sandro Devecchi 

Leggi tutto il servizio sul Corriere di Novara in edicola

L’effetto Catalogna ha raggiunto anche il Piemonte. A fare da innesco, i risultati del referendum in Lombardia e Veneto. Le forze di centrodestra infatti si sono già attivate per sollecitare il presidente Chiamparino a fare la sua mossa a Roma, in favore dell' autonomia speciale per la regione. 
A lanciare l'appello é stato il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto (nella foto). 
La Lega Nord commenta «Lo straordinario risultato dei referendum in Lombardia e Veneto e l'attenzione mediatica che hanno riscosso dimostrano che lo strumento referendario è indispensabile per dare peso politico alla richiesta di autonomia, esattamente come la Lega sostiene da anni» così Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Nord Piemont: «Chiediamo, quindi - riprende - al presidente di far approvare la nostra proposta di legge in modo da dare voce nel più breve tempo possibile ai cittadini piemontesi – conclude Molinari - oppure di proporne una propria, che se andrà nella direzione di una consultazione popolare in tempi certi avrà il nostro appoggio».
 Intanto a Chivasso si è costituito il comitato "Piemonte autonomo", libero, apartitico e aperto a tutti i cittadini, associazioni ed enti locali, il comitato promotore per il Referendum sull'Autonomia del Piemonte, al quale ha aderito anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli. «Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni regionali in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l'autonomia della propria terra»
In questo momento il governatore del Piemonte,  per ora, tace ma sulla possibilità di un referendum interviene il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Laus: «È ovvio che le regioni più produttive abbiano tutto l’interesse a trattenere per sé più risorse. Non bisogna però - osserva l'esponente del Pd - cadere nella strumentalizzazione politica di questi risultati per mettere sotto il cappello dell’autonomia tematiche che afferiscono a posizioni estreme di alcuni partiti». 
Intanto dall’altra parte, a cavallo del lago Maggiore, si prepara, alla luce dei risultati lombardi e veneti, il referendum per la scissione delle province del Vco e di Novara, che nei desideri dei promotori sarebbero pronte a passare con metaforiche armi e bagagli proprio alla Lombardia. 
«Abbiamo guardato con grande interesse alla consultazione di domenica, a maggior ragione dopo l’esito andremo avanti, ma lo avremmo fatto comunque comunque, anche in caso di risultato negativo». La sede del comitato promotore si trova a Domodossola negli uffici dell’ex senatore di Forza Italia Valter Zanetta, a due numeri civici di distanza dal cinema Corso, dove il 17 novembre 1977 un’affollata assemblea sancì la nascita dell’Uopa, l’Unione ossolana per l’autonomia, della quale si innamorò anche un  giovane Umberto Bossi. Il suo fondatore, Alvaro Corradini, pochi mesi dopo andò a Roma con le 55.000 firme che chiedevano lo Statuto speciale della provincia.
Sandro Devecchi 

Leggi tutto il servizio sul Corriere di Novara in edicola