Riso, serve un cambio di rotta: «Siamo ottimi produttori, ma bisogna anche sapersi vendere»

Riso, serve un cambio di rotta: «Siamo ottimi produttori, ma bisogna anche sapersi vendere»
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NOVARA - Il 2016 sara? una buona annata per il riso: il raccolto - se non interverranno brusche variazioni climatiche - dovrebbe mantenersi sui livelli dello scorso anno, mentre si e? verificato un incremento della superficie coltivata di circa 10.000 ettari (che ha riguardato, per la verita?, piu? la zona del Pavese che quelle tradizionalmente vocate alla risicoltura come Novara e Vercelli). Sono i dati anticipati dal presidente nazionale dell’Ente Risi, Paolo Carra?, giovedi? pomeriggio durante la tradizionale visita ai campi varietali di riso, organizzata dal Settore Agricoltura di Novara (da quest’anno rientrato a far parte della Direzione Agricoltura della Regione Piemonte), in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi di Novara, le organizzazioni agricole di categoria, la Fondazione Agraria Novarese, l’Ordine dei dottori agronomi e forestali e il Collegio dei periti agrari e periti agrari e grazie alla “regia” di due ex dipendenti della Provincia ormai in pensione, Antonio Pogliani e Graziano Caielli.

Non mancano pero? - ha rilevato Carra? - le note negative: prime fra tutte il deciso incremento delle importazioni (+48%), in particolare di riso “indica”, e il pesante calo dell’export verso la Turchia, compensato solo in parte dagli aumenti verso paesi come Svizzera, Siria e Libano. Il riso dunque, sebbene non penalizzato come altri comparti agricoli, potrebbe star meglio. «In Italia siamo ottimi produttori - ha detto tra l'altro Carrà - ma pessimi venditori. Come Ente Risi, nel nostro piccolo, ci impegniamo nella promozione, ma serve un’opera continuativa e maggiore liberta ?d’azione».

Durante la visita ai campi varietali, giunta alla 29a edizione, i numerosi risicoltori presenti hanno potuto confrontarsi con i tecnici dell’Ente Risi, del Settore Agricoltura e delle ditte sementiere, che hanno illustrato i campi sperimentali sui quali sono stati testati risoni di diversi gruppi merceologici, a semina precoce, convenzionale e tardiva, risoni a tecnologia Clearfield e varieta? normali e ibride, oltre ad una varieta? di soia potenzialmente adatta al terreno di risaia. Le prove si sono svolte presso l’azienda Ilario e Silvio Pieropan di Nibbia e presso l’azienda Paola Battioli, Cascina Motta di San Pietro Mosezzo, che ha ospitato anche gli interventi delle autorita? e le premiazioni. Che quest’anno hanno visto protagoniste tre aziende agricole del territorio: Vincenzo Rapio di Vespolate, Carlo Brustia di Trecate e Baroffio di San Pietro Mosezzo.
Premi anche, per l’impegno e l’attenzione (ciascuno per quanto di competenza) verso il comparto risicolo, anche al “Corriere di Novara”, alla Fondazione Agraria Novarese e alla Direzione agricoltura - sede di Novara.
Servizio di Laura Cavalli

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 3 settembre 2016

NOVARA - Il 2016 sara? una buona annata per il riso: il raccolto - se non interverranno brusche variazioni climatiche - dovrebbe mantenersi sui livelli dello scorso anno, mentre si e? verificato un incremento della superficie coltivata di circa 10.000 ettari (che ha riguardato, per la verita?, piu? la zona del Pavese che quelle tradizionalmente vocate alla risicoltura come Novara e Vercelli). Sono i dati anticipati dal presidente nazionale dell’Ente Risi, Paolo Carra?, giovedi? pomeriggio durante la tradizionale visita ai campi varietali di riso, organizzata dal Settore Agricoltura di Novara (da quest’anno rientrato a far parte della Direzione Agricoltura della Regione Piemonte), in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi di Novara, le organizzazioni agricole di categoria, la Fondazione Agraria Novarese, l’Ordine dei dottori agronomi e forestali e il Collegio dei periti agrari e periti agrari e grazie alla “regia” di due ex dipendenti della Provincia ormai in pensione, Antonio Pogliani e Graziano Caielli.

Non mancano pero? - ha rilevato Carra? - le note negative: prime fra tutte il deciso incremento delle importazioni (+48%), in particolare di riso “indica”, e il pesante calo dell’export verso la Turchia, compensato solo in parte dagli aumenti verso paesi come Svizzera, Siria e Libano. Il riso dunque, sebbene non penalizzato come altri comparti agricoli, potrebbe star meglio. «In Italia siamo ottimi produttori - ha detto tra l'altro Carrà - ma pessimi venditori. Come Ente Risi, nel nostro piccolo, ci impegniamo nella promozione, ma serve un’opera continuativa e maggiore liberta ?d’azione».

Durante la visita ai campi varietali, giunta alla 29a edizione, i numerosi risicoltori presenti hanno potuto confrontarsi con i tecnici dell’Ente Risi, del Settore Agricoltura e delle ditte sementiere, che hanno illustrato i campi sperimentali sui quali sono stati testati risoni di diversi gruppi merceologici, a semina precoce, convenzionale e tardiva, risoni a tecnologia Clearfield e varieta? normali e ibride, oltre ad una varieta? di soia potenzialmente adatta al terreno di risaia. Le prove si sono svolte presso l’azienda Ilario e Silvio Pieropan di Nibbia e presso l’azienda Paola Battioli, Cascina Motta di San Pietro Mosezzo, che ha ospitato anche gli interventi delle autorita? e le premiazioni. Che quest’anno hanno visto protagoniste tre aziende agricole del territorio: Vincenzo Rapio di Vespolate, Carlo Brustia di Trecate e Baroffio di San Pietro Mosezzo.
Premi anche, per l’impegno e l’attenzione (ciascuno per quanto di competenza) verso il comparto risicolo, anche al “Corriere di Novara”, alla Fondazione Agraria Novarese e alla Direzione agricoltura - sede di Novara.
Servizio di Laura Cavalli

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 3 settembre 2016

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