Quarta gamba e vecchie conoscenze

Quarta gamba e vecchie conoscenze
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E’ iniziata la settimana decisiva per definire le candidature in vista delle prossime elezioni politiche fissate per il 4 marzo. Da individuare quanto prima i posti da assegnare nei collegi uninominali, considerati per certi versi “più sicuri”, per altri quelli su cui chiudere la partita con gli alleati con minor “perdite” possibili.

Successivamente, entro una quindicina di giorni, toccherà anche al cosiddetto “proporzionale” o plurinominale, che presenterà un listino bloccato con obbligo di alternanza di genere. Una soluzione molto più pericolosa per i candidati, che dovranno fare i conti con un bacino elettorale molto più ampio e, soprattutto, con il risultato che saprà raccogliere il partito che li ha inseriti nel listino, tenendo conto, inoltre, che i capilista saranno blindati di fatto e che entreranno nella competizione eventuali big che non hanno trovato spazio nell’uninominale.

Lo scenario di Novara e Vco si snoda nell’ambito del collegio proporzionale Piemonte 2 (Novara, Verbania, Vercelli e Biella) e dei due collegi uninominali di Novara e del Vco per quanto riguarda la Camera dei deputati, di un collegio uninominale Novara e Vco e uno plurinominale su base regionale (Novara e Verbania, Vercelli-Biella-Casale Monferrato, Cuneo-Alba-Bra e Fossano, e Alessandria-Asti e Acqui Terme) per il Senato.

Aspettando le agitate Politicarie del Movimento 5 Stelle, le altre forze politiche stanno muovendo i primi timidi passi, anche se la novità di questi giorni è stata l’ufficializzazione in Piemonte della cosiddetta “quarta gamba” del Centrodestra. Si definisce come una forza politica capace di camminare autonomamente nel centrodestra, con caratteristiche ed esperienze variegate. La sensazione è che i cosiddetti “centristi” e gli altri movimenti che vi confluiranno puntino a diventare una sorta di argine, molto vicino a Forza Italia, contro eventuali rigurgiti “populisti” della cordata composta da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Insomma possibile croce e delizia del centrodestra.

L’ufficializzazione è giunta mercoledì al Nh Hotel di Torino, dove l’ex ministro Enrico Costa e l’ex sottosegretario del governo Berlusconi, Roberto Rosso, hanno radunato una stuolo di amici in cui individuare eventuali referenti locali e, soprattutto, futuri candidati. Lo scopo ultimo è stato quello di gettare le fondamenta di un partito che quasi certamente si chiamerà come la lista proposta da Costa, ovvero Noi per l’Italia. Tutte le anime di questo progetto erano rappresentate: dai tosiani, ai fittiani, che oltre a Rosso avevano l’ex senatore ossolano Valter Zanetta, quindi l’area che fa riferimento a Costa con l’ex presidente del Consiglio regionale, il verbanese Valerio Cattaneo.

Queste le forze politiche che già avevano annunciato il progetto. L’Udc ha aderito venerdì (lo scudo crociato comparirà così nel simbolo della coalizione) e potrebbe inserire nel listino alcuni suoi rappresentanti, così come Idea di Quagliariello. Hanno fatto il loro ingresso anche gli ex montiani di Scelta Civica. In particolare il deputato novarese Giovanni Falcone, arrivato a Montecitorio nel 2014 per prendere il posto di Renato Balduzzi nominato nel Csm e dopo un anno passato dal gruppo di Scelta Civica a quello del Pd, partito a cui aderisce ufficialmente il 27 luglio del 2015. Sembra sul punto di ritornare alle origini.
Sandro Devecchi

Leggi di più sul Corriere di Novara in edicola E’ iniziata la settimana decisiva per definire le candidature in vista delle prossime elezioni politiche fissate per il 4 marzo. Da individuare quanto prima i posti da assegnare nei collegi uninominali, considerati per certi versi “più sicuri”, per altri quelli su cui chiudere la partita con gli alleati con minor “perdite” possibili.

Successivamente, entro una quindicina di giorni, toccherà anche al cosiddetto “proporzionale” o plurinominale, che presenterà un listino bloccato con obbligo di alternanza di genere. Una soluzione molto più pericolosa per i candidati, che dovranno fare i conti con un bacino elettorale molto più ampio e, soprattutto, con il risultato che saprà raccogliere il partito che li ha inseriti nel listino, tenendo conto, inoltre, che i capilista saranno blindati di fatto e che entreranno nella competizione eventuali big che non hanno trovato spazio nell’uninominale.

Lo scenario di Novara e Vco si snoda nell’ambito del collegio proporzionale Piemonte 2 (Novara, Verbania, Vercelli e Biella) e dei due collegi uninominali di Novara e del Vco per quanto riguarda la Camera dei deputati, di un collegio uninominale Novara e Vco e uno plurinominale su base regionale (Novara e Verbania, Vercelli-Biella-Casale Monferrato, Cuneo-Alba-Bra e Fossano, e Alessandria-Asti e Acqui Terme) per il Senato.

Aspettando le agitate Politicarie del Movimento 5 Stelle, le altre forze politiche stanno muovendo i primi timidi passi, anche se la novità di questi giorni è stata l’ufficializzazione in Piemonte della cosiddetta “quarta gamba” del Centrodestra. Si definisce come una forza politica capace di camminare autonomamente nel centrodestra, con caratteristiche ed esperienze variegate. La sensazione è che i cosiddetti “centristi” e gli altri movimenti che vi confluiranno puntino a diventare una sorta di argine, molto vicino a Forza Italia, contro eventuali rigurgiti “populisti” della cordata composta da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Insomma possibile croce e delizia del centrodestra.

L’ufficializzazione è giunta mercoledì al Nh Hotel di Torino, dove l’ex ministro Enrico Costa e l’ex sottosegretario del governo Berlusconi, Roberto Rosso, hanno radunato una stuolo di amici in cui individuare eventuali referenti locali e, soprattutto, futuri candidati. Lo scopo ultimo è stato quello di gettare le fondamenta di un partito che quasi certamente si chiamerà come la lista proposta da Costa, ovvero Noi per l’Italia. Tutte le anime di questo progetto erano rappresentate: dai tosiani, ai fittiani, che oltre a Rosso avevano l’ex senatore ossolano Valter Zanetta, quindi l’area che fa riferimento a Costa con l’ex presidente del Consiglio regionale, il verbanese Valerio Cattaneo.

Queste le forze politiche che già avevano annunciato il progetto. L’Udc ha aderito venerdì (lo scudo crociato comparirà così nel simbolo della coalizione) e potrebbe inserire nel listino alcuni suoi rappresentanti, così come Idea di Quagliariello. Hanno fatto il loro ingresso anche gli ex montiani di Scelta Civica. In particolare il deputato novarese Giovanni Falcone, arrivato a Montecitorio nel 2014 per prendere il posto di Renato Balduzzi nominato nel Csm e dopo un anno passato dal gruppo di Scelta Civica a quello del Pd, partito a cui aderisce ufficialmente il 27 luglio del 2015. Sembra sul punto di ritornare alle origini.
Sandro Devecchi

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