Lo studio

Oltre 18mila le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per agosto 2025

Ad agosto 2025 saranno difficili da reperire il 46,2% delle figure professionali da inserire in azienda

Oltre 18mila le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per agosto 2025

Nonostante il rallentamento della domanda, la difficoltà di reperimento si conferma un problema rilevante, con quasi un’assunzione su due (46,2%) che rischia di rimanere scoperta

Imprese piemontesi

Sono circa 18.840 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per agosto 2025, valore che sale a 84.790 se si considera l’intero trimestre agosto-ottobre 2025. Concorrono a esprimere questa domanda di lavoro le imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca). Il trend appare negativo sia a livello mensile (-2.930 entrate rispetto ad agosto 2024, per una variazione tendenziale del -13,5%), sia su base trimestrale (-6.160 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Cali diffusi nei vari comparti sono alla base della riduzione regionale delle previsioni di assunzione.

A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di agosto in base alle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 11-27 giugno 2025.

A livello nazionale i contratti di assunzione (di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato) programmati dalle imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca) ad agosto sono circa 335mila. Le previsioni evidenziano una flessione rispetto ad agosto 2024 con -12mila ingressi programmati (-3,6%), mentre si segnala un andamento pressoché stabile rispetto al trimestre agosto-ottobre 2024.

Le opportunità di lavoro in Piemonte ad agosto costituiscono il 24,1% del totale delle 78.300 assunzioni previste nel Nord Ovest. Su scala nazionale, il peso del Piemonte si conferma rilevante, le entrate previste in regione equivalgono al 5,6% delle 335.000 assunzioni stimate in tutta Italia per lo stesso periodo.

Il 56,8% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di agosto riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 20,3% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 22,9% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

Il 78,0% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 16,7% lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori e il 3,2% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro anche ad agosto 2025 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 72% delle entrate programmate seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 21% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 2% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 5% del totale complessivo regionale.

Delle 18.840 entrate previste in Piemonte nel mese di agosto 2025 l’11% è costituito da laureati, il 25% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 41% e il 21%.

Considerando i dati di agosto a livello settoriale emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 11.720 entrate, il 62,2% del totale (circa 1.760 unità in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente).

L’industria prevede 5.630 entrate, generando il 29,9% della domanda totale e segnando un calo pari a circa 1.130 unità rispetto ad agosto 2024.

Il settore primario, con circa 1.490 assunzioni nel mese di agosto, pesa il 7,9%.

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 18.840 entrate previste nel mese di agosto 2025 è quello del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 3.050 ingressi (16,2% del totale), seguito dai servizi alle persone, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 2.700 assunzioni (il 14,3%) e dal commercio con 2.360 entrate nel mese e una quota del 12,5% del totale.

All’interno del comparto industriale si distinguono le industrie alimentari delle bevande e del tabacco e le costruzioni con una quota rispettivamente pari al 7,5% e al 7,4% delle previsioni di assunzioni complessive.

Il 29% delle entrate previste ad agosto 2025 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 28% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 16% delle assunzioni del mese.

Poco meno di un’assunzione su tre (32%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 24% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato superiore rispetto a quello italiano (22%).

Per il 57,0% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 16,7% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 10,4% coordinerà altre persone.

Il 53% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 16% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 14% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 10% circa delle assunzioni programmate per il mese di agosto 2025, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno una quota rispettivamente pari al 3% e 4%.

Ad agosto 2025 saranno difficili da reperire il 46,2% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati idonei a ricoprire le posizioni lavorative vacanti (33,3%). Il 10,0% delle entrate programmate incontrerà difficoltà legate, invece, all’inadeguata preparazione degli aspiranti lavoratori. Il mismatch che si osserva in Piemonte tra domanda e offerta di lavoro si colloca su livelli in linea alla media nazionale, dove la quota di assunzioni programmate di difficile reperimento è del 46%.