“La Città in Comune” per Rodini in piazza con Cofferati

NOVARA - Lavoratrici e lavoratori che hanno perso il lavoro o che stanno per perderlo, in mobilità, in cassa integrazione ma, soprattutto, tanta gente che si è trovata in piazza Duomo, a Novara, per parlare di lavoro. Il padrone di casa: Luigi Rodini, il candidato sindaco della lista "La Città in comune". I protagonisti: lavoratrici delle cooperative di servizi, i lavoratori della Tamini (già Verbano Trasformatori) e gli ex dipendenti De Agostini. L'ospite di peso: Sergio Cofferati, eurodeputato ed ex segretario della Cgil.
È stata una serata atipica quella di giovedì sera perché “mentre – sostiene la lista La Città in Comune - brilla l'assenza del mondo politico novarese sui temi del lavoro, noi abbiamo proposto un incontro pubblico, in piazza, nel quale - come dice dal palco Sergio Cofferati - si rifiuta la logica della "narrazione" e si parla della realtà del lavoro”.
E la realtà è rappresentata dai lavoratori, che parlano delle loro condizioni precarie, di perdita dei diritti e di perdita della dignità. La realtà è rappresentata dagli ampi scenari europei descritti da Cofferati in un mondo che cambia e nel quale le lavoratrici e i lavoratori chiedono più welfare e più democrazia.
«Non si può chiedere a un sindaco di risolvere il problema del lavoro - dice Cofferati stringendo il suo discorso sull'impegno di Luigi Rodini - ma quello che un sindaco può fare è molto: rendere la città più bella e più accogliente sia per chi ci vive sia per le imprese. Badate che anche questi sono criteri in base ai quali le aziende europee scelgono i luoghi dove collocare i loro centri direttivi. Quello che un sindaco può fare è avere un assessore del lavoro che sia degno di questo nome e che si adoperi per annodare tutti i fili che vanno annodati».
Luigi Rodini, da parte sua assicura: «La lista La Città in comune vuole governare Novara ed è pronta a farlo. Abbiamo una lista di persone motivate e pronte a mettere le loro capacità e il loro impegno al servizio di Novara... Il mio impegno è sempre stato quello, come giuslavorista, di difendere i diritti dei più deboli ed è questo l'impegno che voglio continuare ad assolvere in difesa della città e dei miei concittadini».
mo.c.
NOVARA - Lavoratrici e lavoratori che hanno perso il lavoro o che stanno per perderlo, in mobilità, in cassa integrazione ma, soprattutto, tanta gente che si è trovata in piazza Duomo, a Novara, per parlare di lavoro. Il padrone di casa: Luigi Rodini, il candidato sindaco della lista "La Città in comune". I protagonisti: lavoratrici delle cooperative di servizi, i lavoratori della Tamini (già Verbano Trasformatori) e gli ex dipendenti De Agostini. L'ospite di peso: Sergio Cofferati, eurodeputato ed ex segretario della Cgil.
È stata una serata atipica quella di giovedì sera perché “mentre – sostiene la lista La Città in Comune - brilla l'assenza del mondo politico novarese sui temi del lavoro, noi abbiamo proposto un incontro pubblico, in piazza, nel quale - come dice dal palco Sergio Cofferati - si rifiuta la logica della "narrazione" e si parla della realtà del lavoro”.
E la realtà è rappresentata dai lavoratori, che parlano delle loro condizioni precarie, di perdita dei diritti e di perdita della dignità. La realtà è rappresentata dagli ampi scenari europei descritti da Cofferati in un mondo che cambia e nel quale le lavoratrici e i lavoratori chiedono più welfare e più democrazia.
«Non si può chiedere a un sindaco di risolvere il problema del lavoro - dice Cofferati stringendo il suo discorso sull'impegno di Luigi Rodini - ma quello che un sindaco può fare è molto: rendere la città più bella e più accogliente sia per chi ci vive sia per le imprese. Badate che anche questi sono criteri in base ai quali le aziende europee scelgono i luoghi dove collocare i loro centri direttivi. Quello che un sindaco può fare è avere un assessore del lavoro che sia degno di questo nome e che si adoperi per annodare tutti i fili che vanno annodati».
Luigi Rodini, da parte sua assicura: «La lista La Città in comune vuole governare Novara ed è pronta a farlo. Abbiamo una lista di persone motivate e pronte a mettere le loro capacità e il loro impegno al servizio di Novara... Il mio impegno è sempre stato quello, come giuslavorista, di difendere i diritti dei più deboli ed è questo l'impegno che voglio continuare ad assolvere in difesa della città e dei miei concittadini».
mo.c.