Industria novarese, bene anche il terzo trimestre

Al top dell’ultimo decennio il dato sulle attese di ordini totali.

Industria novarese, bene anche il terzo trimestre
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Industria novarese, bene anche il terzo trimestre. Al top dell’ultimo decennio il dato sulle attese di ordini totali, dati superiori alla media piemontese.

Industria novarese, bene anche il terzo trimestre

L’industria novarese prosegue nel suo andamento positivo. Secondo le previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il terzo trimestre 2018, il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione tra luglio e settembre cala lievemente, a 22,7 punti rispetto ai 26,9 del trimestre precedente, ma rimane sempre vicino ai massimi decennali e superiore alla media piemontese (11,1 punti). Rimane al top dell’ultimo decennio il dato sulle attese di ordini totali, invariato a 26,1 punti (11,3 il dato regionale). Il saldo ottimisti/pessimisti sulle previsioni di esportazioni (a 6,5 punti in Piemonte) risale a da 12,7 punti rispetto ai precedenti 8,4.

«Dati decisamente confortanti»

«Si tratta di un complesso di dati decisamente confortante – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – che testimonia la solidità dell’industria novarese. Questo anche grazie alla tenuta dei consumi interni e alla ripresa di forza dell’export nonostante il contesto macroeconomico internazionale non sia privo di elementi di preoccupazione. Dobbiamo fare molta attenzione agli sviluppi dei mesi estivi, auspicando una “tenuta” della crescita anche a livello globale».

Saldo ottimisti/pessimisti positivo anche per le nuove assunzioni

Rimane sui massimi livelli anche il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuove assunzioni, a 18,5 punti rispetto ai precedenti 20,2 e ai 10,7 della media regionale. Ritorna poi al minimo storico, calando dal 3,5% all’1%, la percentuale di imprese che dichiarano l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (5,1% in Piemonte). «Nonostante i singoli casi aziendali – osserva il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – il mercato del lavoro continua, pur con il suo ritardo strutturale rispetto al ciclo economico, a dare segnali di ripresa. Nell’ultimo anno si è consolidato il trend di riduzione nel numero di vertenze collegate agli ammortizzatori sociali determinato dalla ripresa dell’economia provinciale».

Investimenti “significativi” programmati dal 37,3% delle aziende

Si consolidano intorno ai massimi dell’ultimo decennio anche le previsioni di investimenti “significativi”, programmati dal 37,3% delle aziende (rispetto al precedente 42,7% e al 28,7% della media piemontese) e quelle di investimenti “marginali”, le cui previsioni salgono dal 42,7% al 48,3% (48,1% la media regionale). In ulteriore miglioramento, e ai minimi storici, infine, l’indicatore relativo all’andamento dei ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, che vengono registrati soltanto dal 19% delle imprese, a fronte del 22,6% dello scorso trimestre e del 25,5% della media piemontese.

Riprende forza l’alimentare

A livello settoriale le aspettative sono positive in tutti i comparti. Nel metalmeccanico, il saldo ottimisti/pessimisti sull’incremento della produzione cala da 32,4 a 27 punti, mentre quello sugli ordini totali aumenta da 35,1 a 37,8. Quello sulle attese di esportazioni cresce da 24,3 a 38,2 punti. In lieve ripresa (da 11,1 a 12,5 punti) l’indicatore sulla produzione nel chimico. Il tessile-abbigliamento conferma, pur con un lieve calo, i livelli positivi per produzione, ordini e investimenti. Riprende infine forza l’alimentare, dove le aspettative di produzione e di ordini esteri risalgono da zero a 25 punti.

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