Dibattito acceso sul futuro del commercio a Castelletto

Il Comune punta sugli incentivi, ma basterà?

Dibattito acceso sul futuro del commercio a Castelletto
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Dibattito acceso sul commercio in centro città a Castelletto, il Comune punta sugli incentivi per le nuove aperture.

Dibattito acceso dopo le tante chiusure degli anni passati

Il centro del paese storicamente non rappresenta un terreno fertile per la crescita delle attività commerciali. Nel quadrilatero compreso tra le vie Cavour e Marconi e tra le piazze Matteotti e Fratelli Cervi, nel corso degli anni si sono alternate aperture e fallimenti. Sono molti i negozi che hanno chiuso i battenti, e poche le attività che riescono a reggere la concorrenza dei centri commerciali. Soprattutto a non perdere terreno sono alcuni bar e le attività più particolari.

Ora il Comune punta sugli incentivi per chi apre

Per invertire la tendenza il Comune ha promosso una campagna di incentivi per le attività che aprono nella zona del centro una nuova attività. Il bando è realizzato in collaborazione con Confcommercio Alto Piemonte, con la Cna e con Confartigianato. Prevede lo stanziamento nel giro di tre anni di una somma complessiva di circa 45mila euro a sostegno delle nuove attività. Possono parteciparvi persone singole e imprese regolarmente registrate intenzionate ad aprire i battenti nelle vie Marconi e Gramsci. I candidati presentano un progetto, grazie al quale accedono poi a un finanziamento che in caso di approvazione del massimo stanziamento previsto, per il primo anno ammonta a 5.000 euro, per il secondo a 3.750 euro e per il terzo anno a 2.500 euro. Il finanziamento sarà quindi concesso a un totale di 4 attività che apriranno in centro o che si sposteranno in questa zona da altre aree del paese.

Ma molti commercianti sono convinti che non basterà

E se per il momento al bando ha aderito una sola attività, che ha aperto un negozio di lavorazioni sartoriali, tra i commercianti il dibattito si accende. "Questo bando non risolva efficacemente i problemi del centro - dice Gilberto Atzeni, storico titolare di un bar in centro, ora in pensione - Da una parte è giusto aiutare chi apre una nuova attività. Ma dall’altra andrebbero sostenute anche le attività che già esistono e che invece vivono in una situazione di grande rischio".  "Sicuramente l’iniziativa del bando è apprezzabile - dice Simone Caron, titolare del bar in via Roma - perché va a incentivare chi apre una nuova attività. Purtroppo negli anni le persone interessate a lanciarsi in un’attività commerciale o artigianale sono diventate sempre meno e i giovani hanno altre priorità. Io credo che al di là degli incentivi bisognerebbe imparare a puntare sull’artigianato".

 

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