Camere di Commercio: Novara rischia di restare sola
Con decreto firmato il 6 agosto scorso il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha dato avvio al processo di costituzione della nuova “Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Biella e Vercelli” mediante accorpamento tra le Camere di commercio delle due province, i cui rispettivi consigli avevano deliberato la scelta il 18 febbraio scorso. Il decreto giunge dopo il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni del 30 luglio e dà quindi il via libera al meccanismo di formazione del nuovo consiglio camerale sui due territori, alla costituzione del quale la nuova Camera di Commercio di Biella e Vercelli sarà effettiva. Per espletare tutte le operazioni necessarie, il Ministero ha nominato quale commissario ad acta l’attuale segretario generale dei due enti Gianpiero Masera, che svolgerà questo compito a titolo gratuito. I due consigli, e quindi a cascata le due giunte e i due presidenti, decadranno dal momento in cui si insedierà il consiglio del nuovo ente accorpato. Come previsto dalle delibere di febbraio, la nuova Camera di Commercio avrà sede legale a Vercelli, in piazza Risorgimento 12, e sede operativa in via Aldo Moro 15 a Biella. Al nuovo ente camerale verranno trasferiti i patrimoni e il personale delle due Camere di Commercio, così come nella titolarità delle posizioni e dei rapporti giuridici attivi e passivi. I regolamenti e gli atti amministrativi resteranno validi fino a quando non verranno adottati quelli della nuova entità camerale. Ma questa non è l’unica novità: la neonata Camera di Biella e Vercelli già “bussa” ad una terza porta, che non è Novara come qualcuno pensava, in linea con le mosse sul Quadrante di altri enti, associazioni e istituzioni (case popolari, Atl, associazioni industriali, sindacati vari), ma è Alessandria. La trattativa in corso è confermata dal presidente biellese Andrea Fortolan che non si sbilancia: «Vedremo nelle prossime settimane gli sviluppi». E, solo dopo l’esito di questa trattativa si procederà al rinnovo del nuovo consiglio camerale. Ma la sostanza è che Novara potrebbe restare col cerino in mano, da sola, perché le sue circa 40 mila imprese iscritte non sono sufficienti a garantire il requisito minimo previsto dal governo che è di 75mila imprese per ognuna delle camere di commercio. E la “ruota di scorta” del Vco non c’è più perché la Camera del Verbano, Cusio e Ossola ha ottenuto la deroga trattandosi di provincia di confine nazionale e resterà da sola. Deroga che anche Biella con Vercelli, avendo provveduto ad una fusione in “epoca non sospetta” e malgrado non raggiungano con le loro 40mila imprese la “massa critica” richiesta, avrebbero per legge.
Roberto Azzoni
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 24 agosto 2015
Con decreto firmato il 6 agosto scorso il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha dato avvio al processo di costituzione della nuova “Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Biella e Vercelli” mediante accorpamento tra le Camere di commercio delle due province, i cui rispettivi consigli avevano deliberato la scelta il 18 febbraio scorso. Il decreto giunge dopo il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni del 30 luglio e dà quindi il via libera al meccanismo di formazione del nuovo consiglio camerale sui due territori, alla costituzione del quale la nuova Camera di Commercio di Biella e Vercelli sarà effettiva. Per espletare tutte le operazioni necessarie, il Ministero ha nominato quale commissario ad acta l’attuale segretario generale dei due enti Gianpiero Masera, che svolgerà questo compito a titolo gratuito. I due consigli, e quindi a cascata le due giunte e i due presidenti, decadranno dal momento in cui si insedierà il consiglio del nuovo ente accorpato. Come previsto dalle delibere di febbraio, la nuova Camera di Commercio avrà sede legale a Vercelli, in piazza Risorgimento 12, e sede operativa in via Aldo Moro 15 a Biella. Al nuovo ente camerale verranno trasferiti i patrimoni e il personale delle due Camere di Commercio, così come nella titolarità delle posizioni e dei rapporti giuridici attivi e passivi. I regolamenti e gli atti amministrativi resteranno validi fino a quando non verranno adottati quelli della nuova entità camerale. Ma questa non è l’unica novità: la neonata Camera di Biella e Vercelli già “bussa” ad una terza porta, che non è Novara come qualcuno pensava, in linea con le mosse sul Quadrante di altri enti, associazioni e istituzioni (case popolari, Atl, associazioni industriali, sindacati vari), ma è Alessandria. La trattativa in corso è confermata dal presidente biellese Andrea Fortolan che non si sbilancia: «Vedremo nelle prossime settimane gli sviluppi». E, solo dopo l’esito di questa trattativa si procederà al rinnovo del nuovo consiglio camerale. Ma la sostanza è che Novara potrebbe restare col cerino in mano, da sola, perché le sue circa 40 mila imprese iscritte non sono sufficienti a garantire il requisito minimo previsto dal governo che è di 75mila imprese per ognuna delle camere di commercio. E la “ruota di scorta” del Vco non c’è più perché la Camera del Verbano, Cusio e Ossola ha ottenuto la deroga trattandosi di provincia di confine nazionale e resterà da sola. Deroga che anche Biella con Vercelli, avendo provveduto ad una fusione in “epoca non sospetta” e malgrado non raggiungano con le loro 40mila imprese la “massa critica” richiesta, avrebbero per legge.
Roberto Azzoni
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 24 agosto 2015