Arrivi e presenze a Novara e provincia: brusca frenata

Arrivi e presenze a Novara e provincia: brusca frenata
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NOVARA - «I dati dei flussi turistici evidenziano una flessione, ma tuttavia non devono essere letti in modo assolutamente negativo». Questo il commento a “caldo” di Maria Rosa Fagnoni, presidente dell’Atl (Agenzia turistica locale) della Provincia di Novara dopo la diffusione da parte della Regione Piemonte nella giornata di ieri del tradizionale “Focus”, ossia il rapporto annuale sullo stato del turismo. Numeri che evidenziano, a fronte un incremento nell’area subalpina del 2,7% negli arrivi e del 2,4% per quanto riguarda le presenze, nel Novarese una diminuzione invece rispettivamente dell’1,8% e del 6,8%. Tanto per rimanere nelle nostre zone, l’area del Distretto dei laghi ha fatto registrare invece un +1,4% negli arrivi e un +3,6% nelle presenze.
Per Fagnoni non bisogna dimenticare, solo per fare un esempio, «che siamo reduci da un biennio, legato in prima battuta ad Expo e a tante iniziative collaterali, che ci aveva consentito di raggiungere picchi elevati, caratterizzati addirittura da un +22%». Rispetto al 2015 la performance negativa dello scorso anno è riconducibile, in prima battuta, al comparto alberghiero (negli altri è stata registrata invece una sostanziale tenuta) e alla città capoluogo soprattutto, mentre le altre zone le differenze sono inferiori.
Diverse possono essere le cause, ma la presidente dell’Atl punta in particolare un indice accusatorio nei confronti dei cosiddetti “Airbnv”, quella forma di ospitalità a pagamento, magari anche solo per una notte, diventata per molti un vero e proprio business, agevolata anche dalla mancanza di una normativa specifica: «Solo in città, un’indagine da noi condotta ha permesso di “censire” qualcosa come una sessantina di queste strutture. Un “sommerso” vero e proprio - ha concluso - che, oltre a rappresentare un danno dal punto di vista economico e una forma di concorrenza sleale per gli operatori del settore regolari, falsifica sotto ogni punto di vista i “numeri” e tutto ciò che riguarda i dati legati al nostro turismo ufficiale».
Luca Mattioli

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 6 aprile 2017 

 

NOVARA - «I dati dei flussi turistici evidenziano una flessione, ma tuttavia non devono essere letti in modo assolutamente negativo». Questo il commento a “caldo” di Maria Rosa Fagnoni, presidente dell’Atl (Agenzia turistica locale) della Provincia di Novara dopo la diffusione da parte della Regione Piemonte nella giornata di ieri del tradizionale “Focus”, ossia il rapporto annuale sullo stato del turismo. Numeri che evidenziano, a fronte un incremento nell’area subalpina del 2,7% negli arrivi e del 2,4% per quanto riguarda le presenze, nel Novarese una diminuzione invece rispettivamente dell’1,8% e del 6,8%. Tanto per rimanere nelle nostre zone, l’area del Distretto dei laghi ha fatto registrare invece un +1,4% negli arrivi e un +3,6% nelle presenze.
Per Fagnoni non bisogna dimenticare, solo per fare un esempio, «che siamo reduci da un biennio, legato in prima battuta ad Expo e a tante iniziative collaterali, che ci aveva consentito di raggiungere picchi elevati, caratterizzati addirittura da un +22%». Rispetto al 2015 la performance negativa dello scorso anno è riconducibile, in prima battuta, al comparto alberghiero (negli altri è stata registrata invece una sostanziale tenuta) e alla città capoluogo soprattutto, mentre le altre zone le differenze sono inferiori.
Diverse possono essere le cause, ma la presidente dell’Atl punta in particolare un indice accusatorio nei confronti dei cosiddetti “Airbnv”, quella forma di ospitalità a pagamento, magari anche solo per una notte, diventata per molti un vero e proprio business, agevolata anche dalla mancanza di una normativa specifica: «Solo in città, un’indagine da noi condotta ha permesso di “censire” qualcosa come una sessantina di queste strutture. Un “sommerso” vero e proprio - ha concluso - che, oltre a rappresentare un danno dal punto di vista economico e una forma di concorrenza sleale per gli operatori del settore regolari, falsifica sotto ogni punto di vista i “numeri” e tutto ciò che riguarda i dati legati al nostro turismo ufficiale».
Luca Mattioli

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