Arriva Renzi a Novara, in 300 alla stazione

Arriva Renzi a Novara, in 300 alla stazione
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NOVARA - E’ arrivato ieri in stazione, proveniente da Busto Arsizio, poco prima delle 19, al binario 1,  “Destinazione Italia”, il treno di Matteo Renzi che sta girando tutta l’Italia e che ha fatto tappa anche a Novara. 
L’ex presidente del consiglio è sceso dal convoglio di Trenitalia in un bagno di folla, circa 300 persone tra l’interno e l’esterno della stazione, letteralmente blindata dalle forze dell’ordine, e subito si è diretto verso l’uscita dove l’attendeva un’auto.
Il tempo di fare tre selfie di numero, con l’ex sindaco Andrea Ballarè, suo delfino, con Rossano Pirovano e con il neo segretario provinciale Sergio De Stasio, e poi via, di corsa, senza rispondere ad alcuna domanda dei giornalisti, anzi visibilmente scocciato dopo una baruffa con i cronisti, rei di fargli troppe domande, avvenuta nel pomeriggio a Lambrate.
Il tempo di sentirsi dare del “buffone” da un gruppetto di persone che ha sfidato le ire del popolo Pd e poi la corsa in auto verso la Novamont, dove l’attendeva l’a.d. Catia Bastioli.
«Con la scelta di questa tappa il Pd nazionale ha voluto dimostrare l’attenzione che rivolge alla seconda città del Piemonte e al suo territorio» ha spiegato Cesare Gatti, neoeletto segretario cittadino del Pd, mentre il segretario provinciale Sergio De Stasio si è detto «soddisfatto dell’accoglienza che i nostri iscritti hanno riservato al segretario nazionale».
Una calda accoglienza dei molti simpatizzanti Pd, rimasti però delusi dalla “toccata e fuga” del loro segretario.
E l’arrivo del segretario nazionale ed ex premier, ha galvanizzato il Pd novarese che, ieri, ha attaccato il sindaco Canelli sul Dup, il documento di programmazione strategica. «Non c’è niente di nuovo - ha detto il capogruppo Pd in consiglio, Andrea Ballarè - sono tutti progetti che abbiamo messo in cantiere noi nella precedente amministrazione. Ci ha copiato tutto». 
s.d.

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NOVARA - E’ arrivato ieri in stazione, proveniente da Busto Arsizio, poco prima delle 19, al binario 1,  “Destinazione Italia”, il treno di Matteo Renzi che sta girando tutta l’Italia e che ha fatto tappa anche a Novara. 
L’ex presidente del consiglio è sceso dal convoglio di Trenitalia in un bagno di folla, circa 300 persone tra l’interno e l’esterno della stazione, letteralmente blindata dalle forze dell’ordine, e subito si è diretto verso l’uscita dove l’attendeva un’auto.
Il tempo di fare tre selfie di numero, con l’ex sindaco Andrea Ballarè, suo delfino, con Rossano Pirovano e con il neo segretario provinciale Sergio De Stasio, e poi via, di corsa, senza rispondere ad alcuna domanda dei giornalisti, anzi visibilmente scocciato dopo una baruffa con i cronisti, rei di fargli troppe domande, avvenuta nel pomeriggio a Lambrate.
Il tempo di sentirsi dare del “buffone” da un gruppetto di persone che ha sfidato le ire del popolo Pd e poi la corsa in auto verso la Novamont, dove l’attendeva l’a.d. Catia Bastioli.
«Con la scelta di questa tappa il Pd nazionale ha voluto dimostrare l’attenzione che rivolge alla seconda città del Piemonte e al suo territorio» ha spiegato Cesare Gatti, neoeletto segretario cittadino del Pd, mentre il segretario provinciale Sergio De Stasio si è detto «soddisfatto dell’accoglienza che i nostri iscritti hanno riservato al segretario nazionale».
Una calda accoglienza dei molti simpatizzanti Pd, rimasti però delusi dalla “toccata e fuga” del loro segretario.
E l’arrivo del segretario nazionale ed ex premier, ha galvanizzato il Pd novarese che, ieri, ha attaccato il sindaco Canelli sul Dup, il documento di programmazione strategica. «Non c’è niente di nuovo - ha detto il capogruppo Pd in consiglio, Andrea Ballarè - sono tutti progetti che abbiamo messo in cantiere noi nella precedente amministrazione. Ci ha copiato tutto». 
s.d.

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