Fondazione Comunità Novarese sostiene Cooperativa Sociale Dedalo di Novara sul progetto “Siamo tutti musica”
“La musicoterapia è un trattamento terapeutico che prescinde dall’uso del verbale".
Il progetto prevede percorsi di musicoterapia e danzaterapia a sostegno dei più fragili.
Due le novità assolute: la Stanza dei Suoni e la Pedagogia della Memoria
La Cooperativa Sociale Dedalo è un ente senza fini di lucro che promuove la diffusione della cultura e della pratica musicale (a oggi conta oltre mille allievi) e che, nel tempo, ha sviluppato una sensibilità e una professionalità orientate, in particolare, alla promozione dell’attività musicale quale strumento di sostegno alla fragilità. Dal 2019, Dedalo opera attraverso un’equipe multidisciplinare, in cui la musicoterapia si integra con la danzaterapia, la psicologia e la pedagogia.
Grazie al contributo di Fondazione Comunità Novarese onlus, proprio nel 2019, è stato avviato il primo percorso di musicoterapia per bambini e giovani disabili o con difficoltà comportamentali, relazionali ed emotive, con problemi di ansia o con sintomi dello spettro autistico. Con il nuovo progetto intitolato “Siamo Tutti Musica”, nel 2022, Dedalo intende garantire continuità a questi percorsi, proposti ai bambini e ai ragazzi nella fascia di età da 3 a 18 anni.
“La natura di Cooperativa Sociale ha indotto un profondo cambiamento di approccio da parte della Scuola di Musica- commenta il Referente di progetto per la Cooperativa Sociale Dedalo, Raffaele Molinari - non più musica come fine ma musica in quanto strumento di promozione sociale e formazione della persona. Da anni Dedalo opera sul territorio collaborando con le scuole (nidi, materne e primarie) con il progetto “Musica in classe” e con interventi mirati di musicoterapia con la mission di aiutare nella crescita bambini e ragazzi attraverso uno sguardo inclusivo”.
Sull'eredità del lavoro avviato dalla fondatrice del servizio di musicoterapia Elena Annichini (prematuramente scomparsa nel 2017), in Dedalo si sono riunite diverse professionalità per dar vita ad una innovativa equipe multidisciplinare in cui i saperi della musicoterapia si integrano con quelli della danzaterapia, della psicologia e della pedagogia.
L’equipe è composta da Linda Anzaldi (pedagogista e coordinatrice), Cecilia Prina (musicoterapeuta), Michele Volpi Spagnolini (musicoterapeuta), Luana Bigioni (danzaterapeuta) e Francesca Colli (referente).
Dedalo ha, quindi, elaborato il nuovo progetto “Siamo tutti musica” che ha ottenuto un contributo di 23.000 euro da parte della Fondazione Comunità Novarese onlus.
Tre le aree di intervento:
PERCORSI DI MUSICOTERAPIA E DANZATERAPIA con incontri individuali o piccoli gruppi dedicati a bambini o ragazzi con disabilità o difficoltà emotivo – relazionali - comportamentali. Nella presa in carico di un paziente è compresa l’accoglienza di tutto il nucleo familiare per fornire a genitori, fratelli, sorelle e nonni strumenti e chiavi di lettura per fronteggiare dinamiche comportamentali e favorire un’attivazione consapevole;
INTERVENTI NELLE SCUOLE con incontri di gruppo per rispondere alle numerose segnalazioni di disagio crescente nel gestire la corporeità, le emozioni, le relazioni, promuovendo occasioni di integrazione. Sarà possibile anche offrire formazione agli insegnanti su tematiche specifiche legate alla disabilità, all'integrazione e alla gestione delle emozioni e delle dinamiche relazionali nei gruppi classe;
COLLABORAZIONE CON GLI ENTI DEL TERRITORIO per contribuire alla formazione di una rete di sostegno per le famiglie in situazioni di fragilità e per le figure che si occupano di bambini /ragazzi con fragilità (genitori, insegnanti, educatori...).
“La musicoterapia è un trattamento terapeutico che prescinde dall’uso del verbale – commenta il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus, Prof. Davide Maggi – e consente di intraprendere un percorso terapeutico anche a chi non può avvalersi dell’uso della parola o non dispone ancora di un vocabolario tale da concederlo. Il potere evocativo della musica, la gestualità corporea espressa dal linguaggio non verbale e la creatività del gioco consentono di dialogare e condividere con l’Altro emozioni e significati. Cuore del percorso è la centralità della relazione anche tra persone che presentano delle difficoltà; punto cardine anche dell’operato della Fondazione che, infatti, ha scelto di sostenere anche questa seconda fase di progetto”.