Dalla Francia tre divorziate di… successo

Tre divorziate di... successo che dalla Francia sbarcano in Italia. Da mercoledì 22 febbraio in scena al Teatro Leonardo di Milano lo spettacolo “Il Clan delle divorziate”. Sul palco anche un’attrice novarese che di strada ne ha fatta molta, in tv e in scena: Rossana Carretto. Insieme a lei, nell’inedito trio, ecco Stefano Chiodaroli e Jessica Polsky: tre donne divorziate (due attrici e un attore) in una commedia divertente e accattivante che ha conquistato la Francia: prima il Festival du Rire di Tolosa e poi la capitale Parigi. Con numeri da urlo: dopo 13 anni quasi tre milioni e mezzo di spettatori. Dopo altre 11 città oltralpe e, finalmente, ora Milano. Dove tornerà con nuovi interpreti. E un volto novarese. Quello di Rossana Carretto che così racconta la sua nuova avventura sul palco: «Un testo di successo, da anni in scena a Parigi, dove il sabato offre addirittura tre repliche, e in varie parti del mondo». La commedia, scritta da Alil Vardar, porta sulla scena, con la regia di Vittorio Borsari, la storia di tre donne che da poco hanno divorziato: tre donne molto diverse tra loro e che si vedono costrette a condividere un appartamento e la nuova vita da single. «Io sono Beatrice – continua Rossana -, una nobile milanese che si ritrova all’improvviso nella condizione di divorziata. In un primo momento la nuova situazione la rende euforica perché si sente rinata. Però nel contempo si trova a riflettere sul fatto che il nuovo la spaventi: come farà, anche economicamente, a reggere la situazione imprevista? Allora decide di affittare le sue stanze per sopperire al mancato guadagno. Lei, legata da regole e convenzioni della società, dalla dinastia nobile che le ha imposto certi canoni, si troverà a dover convivere con Michela e Mary. E per non scoprire che cosa significherà l’arrivo delle due donne nel suo mondo diciamo solo che il pubblico, nel corso dello spettacolo, capirà come Beatrice reagirà agli stimoli esterni».
Quali sono gli ingredienti del successo di questa commedia?
«Molta autoironia da parte dei tre personaggi, capaci di prendersi in giro. Lo spettacolo tocca le corde comiche di tutti i colori. Livelli di comicità diversi che vanno ad accontentare ogni gusto. Per questo piace. Come in un cartone animato: si resetta e si ricomincia da zero. Il che non sarebbe male anche nella vita di tutti i giorni. Ve lo garantisco, sarà un’esplosione di gag e battute, tre vulcani e ognuno a suo modo. Non solo: due donne e un uomo. Non un uomo vestito da donna, ma un uomo che si comporta da donna, secondo la regola imposta dall’autore francese. Toni diversi per Stefano che gioca anche sulla fisicità: lo conosco dai tempi di “Colorado Cafè” ed è stato bello ritrovarsi dopo averlo fatto nascere nel 2003. Con Jessica Polsky recito per la prima volta: è una vera esplosione di energia e simpatia, con il sorriso sempre sul volto. Faccio il mestiere più bello del mondo e mi diverto. Vedrete che cosa combineremo sul palco. L’adrenalina è al massimo, già durante le prove».
Rossana Carretto ha appena debuttato come protagonista a Fiume in una coproduzione italo-croata, “Omicidi in pausa pranzo”, «tratto dall’omonimo romanzo di Viola Veloce, edito da Mondadori, di cui ho curato anche l’adattamento teatrale insieme alla regista Paola Galassi. Il debutto in Croazia e poi gli spettacoli, tutti sold out, a Trieste». Ma il desiderio di tornare a recitare nella sua città è forte per Rossana che continua a portare in giro con successo, come attrice solista, il suo one woman show comico “Una donna impenetrabile” mentre dal 2013 fa parte del gruppo “Le Scemette” che ha ricevuto importanti premi. «Spero – conclude l’attrice novarese – di poter essere di nuovo a Novara dove ha appena riaperto il Teatro Faraggiana. Io piango quando in Italia ne chiudono uno. Ed è una bellissima notizia sapere che in corso della Vittoria si può andare ancora a teatro. Teatro che è fondamentale per l’essere umano, è qualcosa di terapeutico, fa gioire. E poi che ricordi al Faraggiana: le code all’alba per fare l’abbonamento! Viva i teatri che aprono, viva chi li apre e li tiene in vita».
Eleonora Groppetti
Tre divorziate di... successo che dalla Francia sbarcano in Italia. Da mercoledì 22 febbraio in scena al Teatro Leonardo di Milano lo spettacolo “Il Clan delle divorziate”. Sul palco anche un’attrice novarese che di strada ne ha fatta molta, in tv e in scena: Rossana Carretto. Insieme a lei, nell’inedito trio, ecco Stefano Chiodaroli e Jessica Polsky: tre donne divorziate (due attrici e un attore) in una commedia divertente e accattivante che ha conquistato la Francia: prima il Festival du Rire di Tolosa e poi la capitale Parigi. Con numeri da urlo: dopo 13 anni quasi tre milioni e mezzo di spettatori. Dopo altre 11 città oltralpe e, finalmente, ora Milano. Dove tornerà con nuovi interpreti. E un volto novarese. Quello di Rossana Carretto che così racconta la sua nuova avventura sul palco: «Un testo di successo, da anni in scena a Parigi, dove il sabato offre addirittura tre repliche, e in varie parti del mondo». La commedia, scritta da Alil Vardar, porta sulla scena, con la regia di Vittorio Borsari, la storia di tre donne che da poco hanno divorziato: tre donne molto diverse tra loro e che si vedono costrette a condividere un appartamento e la nuova vita da single. «Io sono Beatrice – continua Rossana -, una nobile milanese che si ritrova all’improvviso nella condizione di divorziata. In un primo momento la nuova situazione la rende euforica perché si sente rinata. Però nel contempo si trova a riflettere sul fatto che il nuovo la spaventi: come farà, anche economicamente, a reggere la situazione imprevista? Allora decide di affittare le sue stanze per sopperire al mancato guadagno. Lei, legata da regole e convenzioni della società, dalla dinastia nobile che le ha imposto certi canoni, si troverà a dover convivere con Michela e Mary. E per non scoprire che cosa significherà l’arrivo delle due donne nel suo mondo diciamo solo che il pubblico, nel corso dello spettacolo, capirà come Beatrice reagirà agli stimoli esterni».
Quali sono gli ingredienti del successo di questa commedia?
«Molta autoironia da parte dei tre personaggi, capaci di prendersi in giro. Lo spettacolo tocca le corde comiche di tutti i colori. Livelli di comicità diversi che vanno ad accontentare ogni gusto. Per questo piace. Come in un cartone animato: si resetta e si ricomincia da zero. Il che non sarebbe male anche nella vita di tutti i giorni. Ve lo garantisco, sarà un’esplosione di gag e battute, tre vulcani e ognuno a suo modo. Non solo: due donne e un uomo. Non un uomo vestito da donna, ma un uomo che si comporta da donna, secondo la regola imposta dall’autore francese. Toni diversi per Stefano che gioca anche sulla fisicità: lo conosco dai tempi di “Colorado Cafè” ed è stato bello ritrovarsi dopo averlo fatto nascere nel 2003. Con Jessica Polsky recito per la prima volta: è una vera esplosione di energia e simpatia, con il sorriso sempre sul volto. Faccio il mestiere più bello del mondo e mi diverto. Vedrete che cosa combineremo sul palco. L’adrenalina è al massimo, già durante le prove».
Rossana Carretto ha appena debuttato come protagonista a Fiume in una coproduzione italo-croata, “Omicidi in pausa pranzo”, «tratto dall’omonimo romanzo di Viola Veloce, edito da Mondadori, di cui ho curato anche l’adattamento teatrale insieme alla regista Paola Galassi. Il debutto in Croazia e poi gli spettacoli, tutti sold out, a Trieste». Ma il desiderio di tornare a recitare nella sua città è forte per Rossana che continua a portare in giro con successo, come attrice solista, il suo one woman show comico “Una donna impenetrabile” mentre dal 2013 fa parte del gruppo “Le Scemette” che ha ricevuto importanti premi. «Spero – conclude l’attrice novarese – di poter essere di nuovo a Novara dove ha appena riaperto il Teatro Faraggiana. Io piango quando in Italia ne chiudono uno. Ed è una bellissima notizia sapere che in corso della Vittoria si può andare ancora a teatro. Teatro che è fondamentale per l’essere umano, è qualcosa di terapeutico, fa gioire. E poi che ricordi al Faraggiana: le code all’alba per fare l’abbonamento! Viva i teatri che aprono, viva chi li apre e li tiene in vita».
Eleonora Groppetti