"Bernardino Del Boca, il fuoco sacro della Bellezza", mostra al Broletto

NOVARA - Si è tenuta martedì mattina in Provincia la presentazione della mostra "Bernardino del Boca, il fuoco sacro della Bellezza" che verrà inaugurata al Broletto di Novara sabato 18 febbraio alle 15.
Erano presenti la curatrice Lorella Giudici, il presidente della Fondazione Enrico Sempi, la consigliera Milù Allegra, il presidente della Provincia Matteo Besozzi e il sindaco Alessandro Canelli.Originario di Crodo, il conte Bernardino del Boca, discendente dei nobili di Villaregia e Tegerone, dopo il liceo artistico a Brera arriverà in veste di console italiano in Estremo Oriente, dove sarà molto apprezzato anche come ritrattista e dove costruirà il proprio destino. Al suo ritorno in Italia (1949), oltre ad insegnare in numerose scuole, collabora con diverse case editrici: De Agostini (Imago Mundi, 1959), Vallardi (Storia dell’antropologia, 1961) e L’Età dell’Acquario (che fonda con l’amico Edoardo Bresci), per cui dirige l’omonima rivista e pubblica numerosi testi teosofici, tra i quali si ricordano La dimensione della conoscenza - Dalla paleontologia all’esoterismo (1981) e i diari Singapore-Milano-Kano (1976), La casa nel tramonto (1980). Infine, pubblica la trilogia che raccoglie le esperienze del periodo consolare Iniziazione alle Strade Alte (1985), Il segreto (1986), Il servizio (1988), a cui seguirà Birmania, un paese da amare, scritto dopo avere ripreso i viaggi verso quell’Oriente che tanto amava. Trasferitosi negli anni ’90 al Villaggio Verde di Cavallirio (No), la comunità acquariana da lui fondata, morirà il 9 dicembre 2001.
Dopo un convegno (2012) e dopo alcune pubblicazioni dedicate prevalentemente al teosofo, finalmente una mostra che indaga il lavoro artistico di Bernardino del Boca, un lato non secondario della sua lunga e appassionata ricerca filosofica e umana. Quasi un centinaio di opere (tra disegni, pitture e collage), che coprono una cinquantina di anni di lavoro e aiutano a scoprire la dimensione creativa di quest’eclettico sognatore.
"Il disegno, la pittura, il collage sono stati per Bernardino del Boca i fedeli compagni di tutta la vita - si legge nella presentazione dell'esposizione - Come preziosi cammei i disegni punteggiano i racconti dei suoi diari, arricchiscono gli articoli sulla rivista che dirige, intercalano le narrazioni personali, filosofiche e teosofiche dei tanti libri che scrive e, quando lasciano le pagine per conquistare la tela o per occupare superfici più estese, essi vanno ad abbellire le pareti delle case di amici e di personaggi influenti della cultura, della politica, del cinema e della scienza (James Dean, Ronald Reagan, la regina Giuliana d’Olanda, Jean Cocteau, solo per citarne alcuni). Ma, per Del Boca le immagini sono chiavi per aprire nuovi canali di comunicazione, un mezzo per comprendere e dare. Insomma, un mantra in cui convivono parole, forme, immagini, simboli e ricordi che seguono i flussi dello spirito, che mal sopportano una scansione cronologica e che per questo non conoscono confini, nemmeno geografici".
La mostra sarà visitabile fino al al 18 marzo nei seguenti giorni e orari: dal martedì al venerdì 9-12.30 e 14-19, sabato e domenica 10-19.

v.s.
NOVARA - Si è tenuta martedì mattina in Provincia la presentazione della mostra "Bernardino del Boca, il fuoco sacro della Bellezza" che verrà inaugurata al Broletto di Novara sabato 18 febbraio alle 15.
Erano presenti la curatrice Lorella Giudici, il presidente della Fondazione Enrico Sempi, la consigliera Milù Allegra, il presidente della Provincia Matteo Besozzi e il sindaco Alessandro Canelli.Originario di Crodo, il conte Bernardino del Boca, discendente dei nobili di Villaregia e Tegerone, dopo il liceo artistico a Brera arriverà in veste di console italiano in Estremo Oriente, dove sarà molto apprezzato anche come ritrattista e dove costruirà il proprio destino. Al suo ritorno in Italia (1949), oltre ad insegnare in numerose scuole, collabora con diverse case editrici: De Agostini (Imago Mundi, 1959), Vallardi (Storia dell’antropologia, 1961) e L’Età dell’Acquario (che fonda con l’amico Edoardo Bresci), per cui dirige l’omonima rivista e pubblica numerosi testi teosofici, tra i quali si ricordano La dimensione della conoscenza - Dalla paleontologia all’esoterismo (1981) e i diari Singapore-Milano-Kano (1976), La casa nel tramonto (1980). Infine, pubblica la trilogia che raccoglie le esperienze del periodo consolare Iniziazione alle Strade Alte (1985), Il segreto (1986), Il servizio (1988), a cui seguirà Birmania, un paese da amare, scritto dopo avere ripreso i viaggi verso quell’Oriente che tanto amava. Trasferitosi negli anni ’90 al Villaggio Verde di Cavallirio (No), la comunità acquariana da lui fondata, morirà il 9 dicembre 2001.
Dopo un convegno (2012) e dopo alcune pubblicazioni dedicate prevalentemente al teosofo, finalmente una mostra che indaga il lavoro artistico di Bernardino del Boca, un lato non secondario della sua lunga e appassionata ricerca filosofica e umana. Quasi un centinaio di opere (tra disegni, pitture e collage), che coprono una cinquantina di anni di lavoro e aiutano a scoprire la dimensione creativa di quest’eclettico sognatore.
"Il disegno, la pittura, il collage sono stati per Bernardino del Boca i fedeli compagni di tutta la vita - si legge nella presentazione dell'esposizione - Come preziosi cammei i disegni punteggiano i racconti dei suoi diari, arricchiscono gli articoli sulla rivista che dirige, intercalano le narrazioni personali, filosofiche e teosofiche dei tanti libri che scrive e, quando lasciano le pagine per conquistare la tela o per occupare superfici più estese, essi vanno ad abbellire le pareti delle case di amici e di personaggi influenti della cultura, della politica, del cinema e della scienza (James Dean, Ronald Reagan, la regina Giuliana d’Olanda, Jean Cocteau, solo per citarne alcuni). Ma, per Del Boca le immagini sono chiavi per aprire nuovi canali di comunicazione, un mezzo per comprendere e dare. Insomma, un mantra in cui convivono parole, forme, immagini, simboli e ricordi che seguono i flussi dello spirito, che mal sopportano una scansione cronologica e che per questo non conoscono confini, nemmeno geografici".
La mostra sarà visitabile fino al al 18 marzo nei seguenti giorni e orari: dal martedì al venerdì 9-12.30 e 14-19, sabato e domenica 10-19.

v.s.