Decreto del Ministero

Via libera agli alimenti derivati dalla canapa

Via libera agli alimenti derivati dalla canapa
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Via libera agli alimenti derivati dalla canapa. E’ stato pubblicato il decreto del ministero della Salute In Italia, in quattro anni, i terreni coltivati si sono decuplicati. Lo riportano i colleghi de ilcanavese.it

Via libera agli alimenti derivati dalla canapa

Il 15 gennaio scorso è stato finalmente pubblicato Il Decreto del ministero della Salute Definizione di livelli massimi di tetraidrocannabinolo (THC) negli alimenti, che era già stato prodotto in bozza sin dal settembre 2017. Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, informa: «Il decreto stabilisce che gli alimenti derivati dalla canapa sono i semi, la farina ottenuta dai semi e l’olio ottenuto dai semi, e che i valori massimi di THC sono i seguenti. Per i semi e la farina da essi derivata, il limite massimo è 2,0 mg/kg. Per l’olio ottenuto dai semi di canapa il limite massimo è di 5,0 mg/kg. Per gli integratori contenenti alimenti derivati dalla canapa il limite massimo è 2,0 mg/kg. Il decreto dà finalmente risposte alle centinaia di aziende agricole che avevano investito in tempi non sospetti nella coltivazione della canapa sativa a scopi alimentari. In Italia i terreni coltivati a canapa sono decuplicati nel giro di cinque anni, passando dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4.000 del 2018».

Le parole del presidente della Coldiretti

Il presidente di Coldiretti Torino aggiunge: «L’attesa pubblicazione in Gazzetta fa chiarezza su un settore che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom, dai biscotti e dai taralli al pane, dalla farina di all’olio, ma c’è anche chi la usa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. Dalla cannabis si ricavano inoltre – continua Fabrizio Galliati – oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. Se c’è chi ha utilizzato la cannabis per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo, non manca il pellet per il riscaldamento che assicura una combustione pulita».

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