Il progetto

Ultrasuoni per eliminare la nebbia: ecco l’idea di sette studenti

Obiettivo è ottenere mediante ultrasuoni la dissipazione della nebbia stessa

Ultrasuoni per eliminare la nebbia: ecco l’idea di sette studenti
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Un dispositivo a ultrasuoni per eliminare la nebbia, e migliorare le condizioni di guida e la sicurezza degli automobilisti. Questo il progetto che è valso ai ragazzi dell’Istituto aeronautico Locatelli di Bergamo il secondo premio del concorso “Lombardia è ricerca”.

Dissipatore di nebbia ad ultrasuoni

Un premio decisamente importante – 15mila euro – e un’idea che potrebbe sembrare balzana a molti, soprattutto nella nostra pianura. Dove – già si comincia a vederne un po’ – la nebbia è una presenza costante tra la fine dell’autunno e l’inverno. Questo in sintesi il progetto di Marta Bettoni, Sonia Migliavacca, Federico Morani, Elio Scholtz, Manuel Doneda, Federico Andreoletti e Alessandro Bonvecchio, team di studenti dell’Istituto aeronautico di Bergamo premiato venerdì da Regione Lombardia nell’ambito del più importante premio regionale dedicato all’innovazione, che prevedeva anche un sotto-concorso per le scuole lombarde.

Il progetto dell’Aeronautico

I ragazzi dell’Aeronautico hanno immaginato e teorizzato un’apparecchiatura che utilizza gli ultrasuoni per la dissipazione della nebbia.

“La ricerca è volta a determinare per via sperimentale il campo di frequenze per ottenere come risultato finale l’implosione della gocciolina della nebbia, facendola passare dalla fase liquida a quella aeriforme. In sintesi, ottenere mediante ultrasuoni la dissipazione della nebbia stessa. La ricerca trova applicazioni nell’ambito della mobilità e degli ambienti vita. Continuando a perfezionare la complessità dei dispositivi si potrebbero realizzare degli emettitori ad ultrasuoni da applicare sulle automobili oppure dispositivi per rendere visibile la segnaletica stradale in caso di nebbia“. “A oggi non è mai stata realizzata un’apparecchiatura che utilizzi gli ultrasuoni per la dissipazione della nebbia” conclude la scheda del progetto. Ma le prospettive di applicazione non sarebbero poche. “L’impiego di ultrasuoni non interferisce con apparecchiature elettroniche in quanto gli ultrasuoni sono costituiti da onde meccaniche e non elettromagnetiche.

DAI COLLEGHI DI SETTEGIORNI ULTERIORI DETTAGLI E GLI ALTRI PREMIATI.

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