“Turn over inesistente, orari sempre più pesanti”

“Turn over inesistente, orari sempre più pesanti”
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NOVARA - Il personale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità”  sarebbe “al limite del collasso del sistema”, con “turn over inesistente, orari sempre più pesanti e grande difficoltà a coprire turni in caso di ferie o malattia di un collega”. Lo dichiarano in un comunicato congiunto la segretaria del sindacato Nursing Up Simona di Maso e il segretario regionale Claudio Delli Carri. Un problema non da poco e che rischia di mettere in ginocchio l’organizzazione dell’intero sistema ospedaliero e quindi di ricadere a pioggia sui diretti interessati, ovvero i pazienti che potrebbero vedersi rimandare visite, controlli o interventi. Una situazione non di facile soluzione, unica certezza, assicura il direttore dell’ospedale Mario Minola, «garantiremo le emergenze e le urgenze e l’assistenza oncologica».“La situazione in cui versa l'Aou di Novara, invariata e se possibile peggiorata da anni, è al limite. La ragione – si legge ancora nel documento - è che gli infermieri sono troppo pochi per coprire tutti i turni, soprattutto quando si avvicina il periodo di ferie estive. E se non ci sono infermieri sufficienti, il rischio è il collasso del servizio sanitario”. Simona Di Maso spiega che “la Regione ha, fino ad oggi, fatto poco o nulla per ovviare al problema e la Direzione Generale della nostra Azienda, a cui più volte è stata chiesto d’intervenire, ha sempre demandato alla Regione ogni addebito. Una situazione fuori controllo che potrebbe anche sfociare in concrete azioni di protesta. L’unica soluzione è assumere ora e a tempo indeterminato nuovi infermieri”. I dipendenti sarebbero “pronti a prendere i necessari provvedimenti affinché l'abnorme quantità di ferie accumulate venga smaltito, in un modo o nell’altro. La stessa cosa accade per le ore di straordinario, che stanno diventando un numero esagerato”. Infermieri e Oss sono “stanchi di avere prospetti dei turni coperti fino a metà mese e poi, dopo, si vive alla giornata. Ma i carichi di lavoro enormi non smaltiti si tramutano in stanchezza e in rischio di burn out”. La soluzione “non è neanche affidarsi a ‘sistemi-tampone’ adottati con assunzioni a tempo determinato, perché inserire in turno persone temporaneamente senza codificare in modo armonico il loro ruolo, rischia di creare altro caos a discapito ancora una volta dei malati. Esigiamo, invece, risposte certe che prevedano assunzioni, subito, a tempo indeterminato, integrate da inserimenti ben codificati, sia per la sicurezza dei pazienti che dei colleghi già in azienda”. Nel comunicato Simona Di Maso Delli Carri aggiungono che “l’unica via è avere risposte, oggi, subito dall'assessore alla Sanità e dalla Regione. Se anche questo appello rimarrà lettera morta siamo pronti a procedere, sia per tutelare la centralità dei pazienti, che hanno tutto il diritto di avere una sanità di prim’ordine, sia per poter garantire un'assistenza degna di essere chiamata tale, con ogni strumento necessario”.l.n.

NOVARA - Il personale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità”  sarebbe “al limite del collasso del sistema”, con “turn over inesistente, orari sempre più pesanti e grande difficoltà a coprire turni in caso di ferie o malattia di un collega”. Lo dichiarano in un comunicato congiunto la segretaria del sindacato Nursing Up Simona di Maso e il segretario regionale Claudio Delli Carri. Un problema non da poco e che rischia di mettere in ginocchio l’organizzazione dell’intero sistema ospedaliero e quindi di ricadere a pioggia sui diretti interessati, ovvero i pazienti che potrebbero vedersi rimandare visite, controlli o interventi. Una situazione non di facile soluzione, unica certezza, assicura il direttore dell’ospedale Mario Minola, «garantiremo le emergenze e le urgenze e l’assistenza oncologica».“La situazione in cui versa l'Aou di Novara, invariata e se possibile peggiorata da anni, è al limite. La ragione – si legge ancora nel documento - è che gli infermieri sono troppo pochi per coprire tutti i turni, soprattutto quando si avvicina il periodo di ferie estive. E se non ci sono infermieri sufficienti, il rischio è il collasso del servizio sanitario”. Simona Di Maso spiega che “la Regione ha, fino ad oggi, fatto poco o nulla per ovviare al problema e la Direzione Generale della nostra Azienda, a cui più volte è stata chiesto d’intervenire, ha sempre demandato alla Regione ogni addebito. Una situazione fuori controllo che potrebbe anche sfociare in concrete azioni di protesta. L’unica soluzione è assumere ora e a tempo indeterminato nuovi infermieri”. I dipendenti sarebbero “pronti a prendere i necessari provvedimenti affinché l'abnorme quantità di ferie accumulate venga smaltito, in un modo o nell’altro. La stessa cosa accade per le ore di straordinario, che stanno diventando un numero esagerato”. Infermieri e Oss sono “stanchi di avere prospetti dei turni coperti fino a metà mese e poi, dopo, si vive alla giornata. Ma i carichi di lavoro enormi non smaltiti si tramutano in stanchezza e in rischio di burn out”. La soluzione “non è neanche affidarsi a ‘sistemi-tampone’ adottati con assunzioni a tempo determinato, perché inserire in turno persone temporaneamente senza codificare in modo armonico il loro ruolo, rischia di creare altro caos a discapito ancora una volta dei malati. Esigiamo, invece, risposte certe che prevedano assunzioni, subito, a tempo indeterminato, integrate da inserimenti ben codificati, sia per la sicurezza dei pazienti che dei colleghi già in azienda”. Nel comunicato Simona Di Maso Delli Carri aggiungono che “l’unica via è avere risposte, oggi, subito dall'assessore alla Sanità e dalla Regione. Se anche questo appello rimarrà lettera morta siamo pronti a procedere, sia per tutelare la centralità dei pazienti, che hanno tutto il diritto di avere una sanità di prim’ordine, sia per poter garantire un'assistenza degna di essere chiamata tale, con ogni strumento necessario”.

l.n.