Ci sono degli evidenti problemi di sicurezza per le strade provinciali 36 e 34. I due tratti costituiscono l’arteria principale che collega tutto l’Alto Vergante da Invorio e Brovello Carpugnino. Ma a Pisano le criticità sembrano maggiori rispetto a quelle degli altri Comuni, dato l’ingente flusso veicolare in ingresso e in uscita dal centro commerciale Le Camelie.
Arterie pericolose
Il punto, la cui via conduce da Ghevio di Meina a Nebbiuno e viceversa, è caratterizzato da intersezioni che portano sia in centro a Pisano che appunto a Le Camelie. La presenza nel centro commerciale di un supermercato e di diversi esercizi commerciali determina un arricchimento del territorio, ma comporta anche la circolazione di molte automobili. La strada è lunga e per alcuni conducenti di veicoli questo è uno stimolo a schiacciare il pedale dell’acceleratore.
«Da anni – commenta il sindaco pisanese Piegiulio Alesina – sulla 36 e in particolare sulla 34 si registra una problematica ricorrente legata all’eccessiva velocità dei veicoli. Ciò è stato purtroppo causa di numerosi incidenti, alcuni dei quali anche mortali. Desidero ribadire l’importanza del rispetto delle norme del Codice della strada, con particolare riferimento ai limiti di velocità e alla guida priva di distrazioni, come l’uso improprio del cellulare. Si raccomanda massima prudenza a tutti gli automobilisti e motociclisti.
Gare, rally e corse in moto devono essere svolti solo su circuiti autorizzati e in condizioni di sicurezza, non su strade pubbliche aperte al traffico. Purtroppo a oggi l’unico strumento davvero efficace per contrastare comportamenti pericolosi alla guida e far rispettare il Codice della strada rimane l’applicazione di sanzioni. In collaborazione con la Provincia, già informata della situazione, si stanno valutando soluzioni strutturali. Un’idea potrebbe essere l’installazione di semafori per regolare il traffico e interrompere almeno parzialmente i lunghi tratti in cui si è portati a superare i limiti di velocità».
In foto uno scatto relativo all’incidente mortale in cui il 3 agosto Luigi Airoldi ha perso la vita.