Smaltimento illecito

Tonnellate di rifiuti in gomma abbandonate: denunciata azienda del Novarese

L'indagine dei Carabinieri Forestali è partita da Cigliano, nel Vercellese: coinvolti amministratore e legale rappresentante

Tonnellate di rifiuti in gomma abbandonate: denunciata azienda del Novarese

Si è conclusa l’indagine del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) di Vercelli sull’abbandono di rifiuti in gomma rinvenuti a Cigliano, in località via Guido Bobba lungo la SP 595. Gli accertamenti hanno portato alla denuncia di una ditta del Novarese, ritenuta responsabile dello smaltimento illecito.

Tonnellate di rifiuti in gomma abbandonate

L’inchiesta è partita nel febbraio scorso, a seguito di una segnalazione del Comune di Cigliano. I militari hanno iniziato ricostruendo la provenienza dei materiali: sfridi e scarti tipicamente legati alla produzione di articoli in gomma destinati al settore automotive. Grazie alle testimonianze raccolte e alla comparazione con campioni provenienti da diverse aziende, gli investigatori sono riusciti a risalire all’impresa novarese.

Durante l’accesso alla sede operativa della società, i Carabinieri Forestali hanno rinvenuto diverse tonnellate di rifiuti analoghi a quelli abbandonati a Cigliano, stoccati e gestiti in violazione della normativa di settore.

La situazione interna allo stabilimento ha imposto l’intervento del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Novara, che ha riscontrato condizioni lavorative irregolari.

L’ispezione congiunta con ARPA ha inoltre evidenziato l’assenza di sistemi di aerazione e di autorizzazioni alle emissioni: per questo motivo l’impianto produttivo è stato sottoposto a sequestro.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’azienda avrebbe tentato di ridurre i costi di smaltimento affidando i rifiuti a personale di una ditta non autorizzata e priva di titoli idonei.

Al termine delle indagini, il NIPAAF di Vercelli ha segnalato alla Procura della Repubblica il legale rappresentante e l’amministratore di fatto dell’impresa novarese: le accuse riguardano gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi, deposito incontrollato, realizzazione di discarica abusiva e attività produttiva senza autorizzazioni alle emissioni.

Sono state inoltre indagate altre due persone per concorso nella realizzazione della discarica non autorizzata.

L’individuazione dei responsabili, sottolineano i militari, consentirà di procedere alla bonifica dei siti compromessi senza gravare sulla collettività.