Storie dell'anno: i fatti del 2018
Personaggi e tendenze che hanno caratterizzato l'anno appena concluso in città e in provincia.

E’ sempre difficile, quando si arriva alla fine dell’anno, tirare le somme di quanto è avvenuto e, soprattutto, farlo cercando di non dimenticare nulla.
Un compito arduo.
Storie dell'anno: lo speciale sul "Corriere" in edicola il 3 gennaio
Per questo, quest’anno, il nostro speciale di fine anno è sicuramente più corposo rispetto alle precedenti edizioni ed ha una particolarità: ci siamo soffermati sulle storie da raccontare, cercandole nella cronaca cittadina, nello sport e nella cultura. Settori che, nel bene e nel male, hanno riproposto episodi importanti, alcuni balzati addirittura alla ribalta nazionale.
Dai fatti di nera, alcuni veramente tragici, a quelli della vita della città che hanno segnato il ritmo dei novaresi e non solo.
Ad altri che sono stati normali avvicendamenti nelle istituzioni: sono cambiati , infatti, quest’anno Prefetto e Questore, cariche ora ricoperte da esponenti femminili. E anche questa è una novità assoluta per la città.
La cultura ha dovuto fare i conti con la crisi del teatro Coccia. Una crisi iniziata con il licenziamento della direttrice Renata Rapetti da parte della presidente del consiglio di amministrazione, Carmen Manfredda, ma che non sembra attenuarsi.
Le due facce dello sport novarese
Lo sport, invece, ha fatto vedere le due facce della stessa medaglia.
Un’Igor Volley che rimane sempre ai vertici e che, sfumato il bis in campionato, si è “accontentata” della Coppa Italia e un Novara Calcio che retrocede mestamente in serie C, dopo un campionato cadetto da dimenticare, e che deve subire anche una beffa atroce. Dalle carte e dai ricorsi praticamente ripescato in serie B, ma fermato da una Lega che, stracciando il regolamento federale, decide di fare altrimenti. La vicenda giudiziaria non è ancora finita, ma il Novara moralmente ha molto da pretendere.
Insomma una serie di situazioni ancora aperte che si risolveranno in futuro.
Tutto questo, e molto di più, sullo speciale che troverete sul numero in edicola il 3 gennaio 2019.
Sandro Devecchi