Sparò al vicino di casa, accusa riqualificata da tentato omicidio a tentata violenza privata

Sparò al vicino di casa, accusa riqualificata da tentato omicidio a tentata violenza privata
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NOVARA, Riqualificazione del reato da tentato omicidio a tentata violenza privata e condanna per l’imputato a un anno e 6 mesi e al pagamento delle spese processuali, questa mattina venerdì 3 giugno in Tribunale a Novara, al processo a carico di Giuseppe Mocchetto, 58enne trecatese, che la scorsa estate aveva sparato al vicino di casa, perché, a suo dire, teneva la radio troppo alta. Da parte del Tribunale collegiale anche il riconoscimento di un problema di salute, dovuto a una patologia che limita le facoltà dell’imputato. All’epoca, stando all’accusa, il 58enne aveva gridato al vicino di spegnere la musica e, pochi attimi dopo, dal balcone di casa, aveva fatto fuoco, fortunatamente non ferendo il vicino, che però aveva rimediato un forte shock. «Stavo solo pulendo il fucile – ha sostenuto il 58enne alla penultima udienza del processo – Non volevo in alcun modo sparare a un vicino. Le cartucce erano a salve e ho utilizzato un solo colpo».Il pm aveva chiesto 5 anni, tenendo comunque conto dei problemi dell’uomo. Il difensore, l’avvocato Francesco Ancora, che mirava alla non imputabilità del suo assistito, l’assoluzione. Le motivazioni saranno depositate a 30 giorni. Il difensore del 58enne non farà appello. Mocchetto ora non è più soggetto a restrizioni ed è tornato libero.mo.c.

NOVARA, Riqualificazione del reato da tentato omicidio a tentata violenza privata e condanna per l’imputato a un anno e 6 mesi e al pagamento delle spese processuali, questa mattina venerdì 3 giugno in Tribunale a Novara, al processo a carico di Giuseppe Mocchetto, 58enne trecatese, che la scorsa estate aveva sparato al vicino di casa, perché, a suo dire, teneva la radio troppo alta. Da parte del Tribunale collegiale anche il riconoscimento di un problema di salute, dovuto a una patologia che limita le facoltà dell’imputato. All’epoca, stando all’accusa, il 58enne aveva gridato al vicino di spegnere la musica e, pochi attimi dopo, dal balcone di casa, aveva fatto fuoco, fortunatamente non ferendo il vicino, che però aveva rimediato un forte shock. «Stavo solo pulendo il fucile – ha sostenuto il 58enne alla penultima udienza del processo – Non volevo in alcun modo sparare a un vicino. Le cartucce erano a salve e ho utilizzato un solo colpo».Il pm aveva chiesto 5 anni, tenendo comunque conto dei problemi dell’uomo. Il difensore, l’avvocato Francesco Ancora, che mirava alla non imputabilità del suo assistito, l’assoluzione. Le motivazioni saranno depositate a 30 giorni. Il difensore del 58enne non farà appello. Mocchetto ora non è più soggetto a restrizioni ed è tornato libero.

mo.c.