Slot: distanziometro nel mirino

Gestore chiede intervento della Corte Costituzionale.

Slot: distanziometro nel mirino
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Slot distanziometro: la questione continua a dividere il Piemonte.

Slot distanziometro: il caso di Domodossola

Rimettere alla Corte costituzionale la questione relativa alla legge regionale sul gioco del Piemonte e all’effetto espulsivo da essa provocato. Come riporta Agipronew è quanto ha chiesto un gestore di apparecchi, rappresentato dagli avvocati Luca Giacobbe e Matilde Tariciotti . E' accaduto nell’udienza di merito al Consiglio di Stato, dove è stato discusso nei giorni scorsi il regolamento del Comune di Domodossola. La società si è appellata contro la sentenza del Tar Piemonte che ha confermato la legittimità delle norme sul “distanziometro”. E sui limiti orari per sale e apparecchi da gioco, elaborate quindi proprio in base alla legge regionale.

I limiti orari

A Domodossola è previsto infatti che l’attività delle sale sia possibile solo dalle ore 10 alle 24, mentre il funzionamento degli apparecchi è consentito dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 24. Lo scorso luglio il Tar Piemonte aveva annullato l’ampliamento dei luoghi sensibili - rispetto a quello previsto dalla legge regionale - messo in atto dal Comune, ma aveva confermato la legittimità delle altre disposizioni. La decisione del Consiglio di Stato è attesa nelle prossime settimane.

La legge regionale

La legge regionale stabilisce che, nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, l’installazione delle macchine è vietata in locali che distano meno di trecento metri da punti sensibili. Distanza che diventa di cinquecento metri nei comuni con più di cinquemila abitanti. Sono previsti inoltre limiti orari al funzionamento di slot e vlt e il divieto quindi di pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco.