Sequestrato, picchiato e minacciato di essere umiliato sui social: arrestati due giovani a Novara
I fatti nella ex caserma Passalacqua

I Carabinieri individuano e catturano i presunti autori dell’aggressione avvenuta il 24 marzo nella ex caserma Passalacqua. Uno dei due era già coinvolto nell’indagine "Nascondino" sullo spaccio in centro città.
I fatti
Due giovani cittadini egiziani sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Novara per il sequestro e l’aggressione di un 18enne marocchino, E.E. M.L., avvenuta il 24 marzo scorso all’interno della dismessa caserma “Passalacqua”. Il ragazzo era stato trovato dai militari la mattina di quel lunedì, legato e seminudo in una stanza al secondo piano dell’edificio.
Secondo le indagini, coordinate dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile e condotte con il supporto della Stazione Carabinieri di Novara, la vittima sarebbe stata picchiata, denudata, legata e filmata, con la minaccia di diffondere i video online qualora non avesse abbandonato la città. L’obiettivo dell’aggressione, secondo gli inquirenti, era intimidirlo per ragioni legate al controllo del territorio.
Le indagini hanno portato all’emissione di due ordinanze di custodia cautelare da parte del Tribunale di Novara. Il primo arrestato, A.A. K.A., classe 2006, già noto alle forze dell’ordine per il suo coinvolgimento nell’operazione “Nascondino” sullo spaccio in piazza Garibaldi e via San Francesco, è stato trovato in possesso di 8,5 grammi di hashish al momento della cattura. Il secondo responsabile, A.A. A.H., classe 2000, è stato catturato il 19 maggio grazie agli ulteriori sviluppi investigativi.
Entrambi sono stati associati alla Casa Circondariale di Novara. L’attività dei militari ha consentito anche di collegare le due aggressioni avvenute nella stessa giornata del 24 marzo presso la ex caserma: oltre al sequestro della mattina, in serata si era verificato il tentato omicidio di Salvatore Giordanella. In entrambi i casi, i responsabili sono stati identificati e assicurati alla giustizia.
L’operazione rappresenta un ulteriore tassello nel contrasto alla violenza nelle aree cittadine degradate, un tema più volte al centro delle riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.