Sequestrato cantiere ad Arona: utilizzavano rifiuti per costruire
In azione i carabinieri forestali di Gozzano e Nebbiuno

Sequestrato cantiere ad Arona: utilizzavano rifiuti irregolari per interventi di edilizia.
Sequestrato cantiere dai carabinieri forestali
E’ di un cantiere di edilizia residenziale privata sul territorio di Arona l’area sottoposta a sequestro lo scorso 28 giugno. In azione sono entrati i militari della stazione dei carabinieri forestali di Gozzano e Nebbiuno. I militari hanno condotto un blitz in seguito a un controllo amministrativo. Studiando il caso, i carabinieri forestali hanno infatti scoperto che erano stati effettuati conferimenti di rifiuti in maniera non autorizzata.
Per un intervento sono stati utilizzati scarti edili
Nello specifico erano stati impiegati per la realizzazione di alcuni interventi, rifiuti da demolizione edilizia in violazione di legge. Non sono stati comunque ravvisati emergenti rischi per la salute pubblica. Per i fatti rilevati è stato immediatamente denunciato alla Procura della Repubblica di Verbania un cittadino italiano, residente in provincia di Novara, in qualità di rappresentante legale della ditta esecutrice dei lavori. Il sequestro è stato quindi convalidato lunedì 2 luglio dalla Procura.
Una pratica vietata dalla legge
I rifiuti da demolizione edilizia, per legge, non possono essere riutilizzati, se non dopo un preliminare trattamento di recupero in grado di assicurare il riuso del materiale dopo l’abbattimento di ogni rischio di contaminazione ambientale. Per ridurre i costi invece, non è raro che le imprese procedano al riutilizzo di questi rifiuti senza adottare tutte le cautele previste dalla legge. La gestione illecita di rifiuti è un reato penale e in caso di condanna può essere anche comminato ai responsabili l’ordine di ripristino ambientale. Per questo i carabinieri forestali hanno intensificato i controlli nei cantieri, allo scopo di contrastare tutte le forme di riutilizzo illegale dei rifiuti edilizi, che oltre a rischiare di compromettere l’integrità dell’ambiente, si traducono in pratiche di concorrenza sleale nei confronti di chi invece, seguendo la legge, affronta costi di smaltimento e di produzione più elevati.