Scomparsa la Madonnina dei borgomaneresi sul Monte Tagliaferro e distrutta la lapide
La statuetta in bronzo, simbolo di fede posato sulla vetta nel 1954, era stata realizzata su iniziativa di don Pierfranco Pastore

Vandali in azione a tremila metri di quota, sulla vetta del Monte Tagliaferro, al confine tra l’Alta Valsesia e la Val Sermenza, sotto lo sguardo del Monte Rosa.
Sopra la base senza la statua
Scomparsa la Madonnina dei borgomaneresi sul Monte Tagliaferro
A farne le spese è stata la storica statuetta in bronzo della Madonna Immacolata, posata sulla cima nel 1954 da un gruppo di borgomaneresi dell’Azione Cattolica e del Cai, su iniziativa del giovane don Pierfranco Pastore.
La “Madonnina”, realizzata dallo scultore Luigi Fornara come riproduzione della statua voluta dal marchese Gabriele d’Este nel 1721 a Borgomanero, è misteriosamente scomparsa. In un primo momento si era ipotizzato che fosse stata divelta da un violento temporale, ma gli indizi raccolti sul posto sembrano indicare tutt’altro: la statuetta potrebbe essere stata distrutta intenzionalmente, staccata dal basamento fissato alla roccia.

A lanciare l’allarme è stato Andrea Mancin, alpinista di Borgosesia, tra i primi a salire sulla cima e trovare i segni del danneggiamento: «Arrivare in cima e trovare questo fa davvero male. Un temporale può disintegrare una lapide in sasso?».
Distrutta la lapide commemorativa
Oltre alla scomparsa della Madonnina, infatti, sono stati presi di mira anche la bandiera tricolore, il quaderno di vetta custodito in un contenitore metallico e una lapide commemorativa, andata completamente distrutta.
A Borgomanero la notizia ha suscitato rabbia e sgomento. «Nel fine settimana – ha annunciato Emilio Fornara, vicepresidente del Cai – con altri soci raggiungeremo la cima per cercare di capire cosa sia realmente successo, magari con l’aiuto di un drone». Determinato anche il presidente emerito Gianni Fioramonti: «La cima del Tagliaferro non potrà rimanere senza la nostra Madonnina».
Un simbolo di fede e memoria che, per generazioni, ha unito comunità, montagna e spiritualità. Ora, la speranza è che venga fatta luce su quanto accaduto – e che la cima del Tagliaferro possa tornare a custodire quel piccolo, grande segno di devozione.