San Pietro Mosezzo: arrestati dai carabinieri due ladri: stavano per entrare in una villetta

TRECATE, Due arresti e tre denunce a piede libero. E’ questo il risultato di una serie di servizi di controllo del territorio volti alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, messi in atto dai Carabinieri di Novara nelle ultime ore. Due interventi che li hanno visti agire a Trecate e a San Pietro Mosezzo e che dimostrano, ancora una volta, l’importanza (soprattutto per il secondo episodio) delle segnalazioni dei privati cittadini, qualora notassero qualcosa di strano.Il tutto è andato in scena tra le 19 di lunedì 17 ottobre e le 4 di questa mattina. A Trecate, i Carabinieri della locale Stazione, nel perlustrare il centro abitato, si sono insospettititi alla vista di una Fiat Marea SW a bordo della quale viaggiavano tre uomini. La ragione del “sospetto” derivava oltre che dal fatto che l’auto non fosse “conosciuta” ai militari, dal fatto che la stessa procedesse ad andatura lenta, come se i suoi occupanti stessero “guardandosi intorno”. I Carabinieri hanno così deciso di procedere all’immediato controllo del mezzo e dei suoi occupanti.Tutti e tre i soggetti in questione (due albanesi rispettivamente di 28 e 27 anni, e un rumeno di 29 anni, tutti disoccupati, uno dei quali residente a Gallarate e due dei quali domiciliati a Varese) risultavano gravati da molti precedenti di polizia per reati contro il patrimonio (furti in abitazione e rapine) e la persona.
A carico di uno di questi risultava anche una segnalazione quale “soggetto particolarmente pericoloso e di interesse operativo”.Il conseguente controllo, operato mediante perquisizioni personali e dell’auto, ha consentito di rinvenire, all’interno del bagagliaio, diversi attrezzi atti allo scasso che sono stati così sequestrati. Successivamente, nel corso del medesimo contesto preventivo, intorno alle 4, due equipaggi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Novara sono stati inviati dalla centrale operativa a San Pietro Mosezzo, dove (grazie alla segnalazione al 112 di un cittadino animato da apprezzato senso civico) erano stati segnalati alcuni movimenti sospetti nei pressi di una privata abitazione.All’arrivo dei Carabinieri un soggetto (travisato) ha tentato immediatamente di darsi alla fuga gridando, probabilmente per avvisare della presenza dei militari il complice. Ed effettivamente un altro individuo che si trovava all’interno del giardino dell’abitazione, scavalcava la recinzione e insieme al complice tentava di darsi alla fuga. Inseguiti dai Carabinieri i due sono stati bloccati, nonostante la viva resistenza opposta nei confronti dei carabinieri che riuscivano a immobilizzarli.
Le conseguenti indagini hanno consentito di identificare i due, che risultavano entrambi di nazionalità rumena (B.B.M. di anni 26, disoccupato, residente in provincia di Roma, gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, e T.M.A. di anni 23, senza fissa dimora), e di accertare che avevano tentato di penetrare nell’abitazione mediante l’uso di un flessibile. Entrambi calzavano i guanti, avevano in testa delle magliette nere apposte a mo’ di ‘mephisto’, ed entrambi avevano sovrapposto alle scarpe delle calze per evitare che venissero lasciate impronte di qualsiasi genere. Per utilizzare il flessibile i due malviventi avevano collegato artigianalmente l’attrezzo alla rete pubblica dell’energia elettrica. Tale collegamento, mentre i militari stavano effettuando gli accertamenti, provocava un corto circuito con conseguente blackout. I due sono stati arrestati con l’accusa di tentato furto aggravato in abitazione, tentato furto aggravato di corrente elettrica e resistenza a pubblico ufficiale in concorso oltre a essere denunciati per interruzione di pubblico servizio. Nella casa c’erano gli anziani proprietari, che, però, non si sono accorti di nulla e sono stati allertati in mattinata di quanto accaduto dai Carabinieri.
Monica Curino
TRECATE, Due arresti e tre denunce a piede libero. E’ questo il risultato di una serie di servizi di controllo del territorio volti alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, messi in atto dai Carabinieri di Novara nelle ultime ore. Due interventi che li hanno visti agire a Trecate e a San Pietro Mosezzo e che dimostrano, ancora una volta, l’importanza (soprattutto per il secondo episodio) delle segnalazioni dei privati cittadini, qualora notassero qualcosa di strano.Il tutto è andato in scena tra le 19 di lunedì 17 ottobre e le 4 di questa mattina. A Trecate, i Carabinieri della locale Stazione, nel perlustrare il centro abitato, si sono insospettititi alla vista di una Fiat Marea SW a bordo della quale viaggiavano tre uomini. La ragione del “sospetto” derivava oltre che dal fatto che l’auto non fosse “conosciuta” ai militari, dal fatto che la stessa procedesse ad andatura lenta, come se i suoi occupanti stessero “guardandosi intorno”. I Carabinieri hanno così deciso di procedere all’immediato controllo del mezzo e dei suoi occupanti.Tutti e tre i soggetti in questione (due albanesi rispettivamente di 28 e 27 anni, e un rumeno di 29 anni, tutti disoccupati, uno dei quali residente a Gallarate e due dei quali domiciliati a Varese) risultavano gravati da molti precedenti di polizia per reati contro il patrimonio (furti in abitazione e rapine) e la persona.
A carico di uno di questi risultava anche una segnalazione quale “soggetto particolarmente pericoloso e di interesse operativo”.Il conseguente controllo, operato mediante perquisizioni personali e dell’auto, ha consentito di rinvenire, all’interno del bagagliaio, diversi attrezzi atti allo scasso che sono stati così sequestrati. Successivamente, nel corso del medesimo contesto preventivo, intorno alle 4, due equipaggi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Novara sono stati inviati dalla centrale operativa a San Pietro Mosezzo, dove (grazie alla segnalazione al 112 di un cittadino animato da apprezzato senso civico) erano stati segnalati alcuni movimenti sospetti nei pressi di una privata abitazione.All’arrivo dei Carabinieri un soggetto (travisato) ha tentato immediatamente di darsi alla fuga gridando, probabilmente per avvisare della presenza dei militari il complice. Ed effettivamente un altro individuo che si trovava all’interno del giardino dell’abitazione, scavalcava la recinzione e insieme al complice tentava di darsi alla fuga. Inseguiti dai Carabinieri i due sono stati bloccati, nonostante la viva resistenza opposta nei confronti dei carabinieri che riuscivano a immobilizzarli.
Le conseguenti indagini hanno consentito di identificare i due, che risultavano entrambi di nazionalità rumena (B.B.M. di anni 26, disoccupato, residente in provincia di Roma, gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, e T.M.A. di anni 23, senza fissa dimora), e di accertare che avevano tentato di penetrare nell’abitazione mediante l’uso di un flessibile. Entrambi calzavano i guanti, avevano in testa delle magliette nere apposte a mo’ di ‘mephisto’, ed entrambi avevano sovrapposto alle scarpe delle calze per evitare che venissero lasciate impronte di qualsiasi genere. Per utilizzare il flessibile i due malviventi avevano collegato artigianalmente l’attrezzo alla rete pubblica dell’energia elettrica. Tale collegamento, mentre i militari stavano effettuando gli accertamenti, provocava un corto circuito con conseguente blackout. I due sono stati arrestati con l’accusa di tentato furto aggravato in abitazione, tentato furto aggravato di corrente elettrica e resistenza a pubblico ufficiale in concorso oltre a essere denunciati per interruzione di pubblico servizio. Nella casa c’erano gli anziani proprietari, che, però, non si sono accorti di nulla e sono stati allertati in mattinata di quanto accaduto dai Carabinieri.
Monica Curino