Roberto Claudi, giostraio: "Un anno fermi, siamo disperati"
"Siamo la categoria che ha sofferto di più".
Roberto Claudi, giostrai da generazioni molto conosciuto in tutto l'aronese e il novarese, affida ai social il suo grido di disperazione.
Roberto Claudi
"L'1 febbraio per il mondo dei Luna Park é stata una data molto triste, febbraio infatti è esattamente un anno che il nostro lavoro è fermo tra DPCM e sindaci poco coraggiosi (questa estate il DCPM ci permetteva di lavorare).
Il livello di disperazione a questo punto è davvero pesante, molti di noi in tutta Italia non ripartiranno piu, alcuni hanno venduto le proprie attrezzature per sfamare le proprie famiglie, alcuni addirittura si sono affidati a "presta soldi" poco raccomandabili. E' vero che la nostra categoria non è l'unica a soffrire, anzi, ma comunque i bar e ristoranti in qualche modo con orari e posti limitati stanno lavorando, per noi invece il nulla più assoluto".
"Siamo la categoria che ha sofferto di più"
"Forse la categoria che ha sofferto quanto la nostra è quella delle discoteche, ma va anche detto che tra noi non sono tutti imprenditori con un giro d'affari come quello che avevano le sale da ballo, anzi, la maggior parte dei giostrai viveva di una economia famigliare piu simile ad un piccolo commerciante, e quindi con fondi emergenziali molto limitati. La cosa peggiore per quanto possibile è il silenzio, il silenzio delle autorità, il silenzio delle persone, il silenzio di chi dovrebbe se non sostenerci almeno aiutarci a non perdere la dignità.
Un padre che perde la speranza può anche diventare un pericolo per la società".