Riforniva gli spacciatori del Novarese con il furgone delle consegne: in manette 43enne italiano

Riforniva gli spacciatori del Novarese con il furgone delle consegne: in manette 43enne italiano
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NOVARA, Utilizzava il furgone delle consegne della ditta per cui lavorava, ignara di tutto, per rifornire di droga gli spacciatori di gran parte del Novarese. E’ stato però scoperto dai Carabinieri e tratto in arresto grazie a un’operazione della Compagnia di Arona del comando provinciale dell’Arma.

Nome dell’operazione, che ha visto una sua prima conclusione lunedì pomeriggio con l’arresto dell’uomo, “Drug Express”. A finire in manette, come spiegato dai Carabinieri in una conferenza stampa al comando provinciale di baluardo Lamarmora, S.G. di 43 anni, italiano residente a Novara. E’ stato fermato nella zona del Vco. A coordinare le indagini, la Procura di Novara (titolare dell’inchiesta, il pm Giovanni Caspani).

Il 43enne approfittava della sua normale professione per distribuire la sostanza stupefacente. In mezzo agli altri pacchi presenti nel suo furgone, c’erano sacchi con il nome e il logo della società per cui lavorava e quindi un falso destinatario. All’interno la droga. In genere – hanno spiegato i Carabinieri – all’interno non c’era mai meno di un etto di hashish o marijuana. La strategia di inserire poca sostanza stupefacente era adottata per rendere più difficili le operazioni di verifica da parte delle Forze dell’Ordine. Se c’erano 200 pacchi a bordo del furgone, solo 2 o 3 contenevano droga. Anche questo modus operandi era per rendere più difficoltoso un eventuale controllo da parte delle Forze dell’Ordine, qualora avessero fermato il furgone del 43enne. L’uomo era quindi molto accorto nella sua attività ‘extra-lavorativa’. Come spiegato già ieri sera in un altro nostro articolo, il corriere della droga si recava direttamente nelle abitazioni dei ‘clienti’, consegnando quanto richiesto. I contatti avvenivano via messaggi attraverso WhatsApp.

Un’indagine durata alcuni mesi e che ora ha dato i suoi frutti. I militari sono arrivati al 43enne novarese a seguito di alcuni sequestri, di piccola entità, di droga. Da qui sono arrivati a pusher che facevano circolare maggiori quantità di sostanze stupefacenti. Da qui, man mano, alla ricerca del fornitore, si è giunti al 43enne dipendente di una ditta di consegne.

I controlli più appurati sono iniziati a maggio con controlli, pedinamenti e quindi le manette nel pomeriggio di lunedì. Nella sua abitazione sono stati trovati oltre 2,5 chili di marijuana e altro quantitativo di hashish, per complessivi 3 chili di droga.

mo.c.

Foto Martignoni

 


NOVARA, Utilizzava il furgone delle consegne della ditta per cui lavorava, ignara di tutto, per rifornire di droga gli spacciatori di gran parte del Novarese. E’ stato però scoperto dai Carabinieri e tratto in arresto grazie a un’operazione della Compagnia di Arona del comando provinciale dell’Arma.

Nome dell’operazione, che ha visto una sua prima conclusione lunedì pomeriggio con l’arresto dell’uomo, “Drug Express”. A finire in manette, come spiegato dai Carabinieri in una conferenza stampa al comando provinciale di baluardo Lamarmora, S.G. di 43 anni, italiano residente a Novara. E’ stato fermato nella zona del Vco. A coordinare le indagini, la Procura di Novara (titolare dell’inchiesta, il pm Giovanni Caspani).

Il 43enne approfittava della sua normale professione per distribuire la sostanza stupefacente. In mezzo agli altri pacchi presenti nel suo furgone, c’erano sacchi con il nome e il logo della società per cui lavorava e quindi un falso destinatario. All’interno la droga. In genere – hanno spiegato i Carabinieri – all’interno non c’era mai meno di un etto di hashish o marijuana. La strategia di inserire poca sostanza stupefacente era adottata per rendere più difficili le operazioni di verifica da parte delle Forze dell’Ordine. Se c’erano 200 pacchi a bordo del furgone, solo 2 o 3 contenevano droga. Anche questo modus operandi era per rendere più difficoltoso un eventuale controllo da parte delle Forze dell’Ordine, qualora avessero fermato il furgone del 43enne. L’uomo era quindi molto accorto nella sua attività ‘extra-lavorativa’. Come spiegato già ieri sera in un altro nostro articolo, il corriere della droga si recava direttamente nelle abitazioni dei ‘clienti’, consegnando quanto richiesto. I contatti avvenivano via messaggi attraverso WhatsApp.

Un’indagine durata alcuni mesi e che ora ha dato i suoi frutti. I militari sono arrivati al 43enne novarese a seguito di alcuni sequestri, di piccola entità, di droga. Da qui sono arrivati a pusher che facevano circolare maggiori quantità di sostanze stupefacenti. Da qui, man mano, alla ricerca del fornitore, si è giunti al 43enne dipendente di una ditta di consegne.

I controlli più appurati sono iniziati a maggio con controlli, pedinamenti e quindi le manette nel pomeriggio di lunedì. Nella sua abitazione sono stati trovati oltre 2,5 chili di marijuana e altro quantitativo di hashish, per complessivi 3 chili di droga.

mo.c.

Foto Martignoni


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