Ragazza violentata, condanna dal Tribunale di Torino

La comunità, invece, non ne ha colpa.

Ragazza violentata, condanna dal Tribunale di Torino
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Ragazza violentata, condanna dal Tribunale di Torino

Ragazza violentata

L'uomo, membro della comunità baha’ì, è stato condannato. L'accusa era di aver violentato più volta una giovane 13enne a cui dava ripetizioni. All'imputato i genitori avevano affidato la ragazzina che andava male a scuola.

La sentenza

La sentenza è stata pronunciata ieri, venerdì 1 dicembre al gup Riccardo Ricciardi. Per lui la pena è di quattro anni e quattro mesi. Il pm Mario Bendoni, però, aveva chiesto una condanna a sette anni.

Il ruolo della comunità

La comunità è risultata del tutto estranea alla vicenda. Questo nonostante tutto si fosse svolto nei locali di via Rondissone 8/D. Secondo però le indagini l'uomo aveva fatto tutto da solo.

L'intervento

"L’imputato non è né un “santone”, né un “saggio”, o un “anziano capo” semplicemente perché la fede bahá’í non prevede figure di questo tipo, né la presenza di un clero. L’imputato era un semplice membro della comunità.

La comunità baha’ì promuove in tutto il mondo valori come l’educazione universale, la giustizia, la parità tra l’uomo e la donna".

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