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Quel gelato gustato da Elsa Martinelli al Barlocchi
I funerali di Elsa Martinelli, mancata a 82 anni, si celebreranno domani, martedì, a Roma alle 11 nella Chiesa di Santa Maria del Popolo. Si potrebbe raccontare la vita dell’attrice cult italiana come una lunga favola tanto simile a quella di Cenerentola, compresa la scarpina fatata. Nel suo caso fu Gary Cooper ad accoglierla bevendo champagne in una scarpa della giovane diva come atto d'omaggio. Oppure pensando al modo “magico” in cui entrò nel jet-set, grazie al sarto Roberto Cappucci che la notò in una boutique di Via Frattina a Roma e subito la volle come mannequin per le sue sfilate; o ancora pensando al matrimonio aristocratico che la vide protagonista nel 1957 quando andò in sposa al conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito, padre della sua unica figlia, Cristiana. Erano tutti abituati a Marilyn Monroe, Jane Mansfield e Jane Russell, bombe sexy che con le loro forme esplodevano dallo schermo. Ma quand'è arrivata la maremmana Elsa Martinelli, a metà anni Cinquanta, con la sua eleganza naturale e il suo charme, gli zigomi da tartara e le gambe da gazzella nervosa, tutti hanno pensato subito a Audrey Hepburn. E furono quelli gli anni (1955) de “La risaia” di Raffaello Matarazzo, dove la bellissima attrice imbambolò Novara e rese celebre le nostre risaie.
C'è un'immagine tratta dal film che da sola basta a giustificare il ricordo di Elsa Martinelli sul Corriere di Novara. L’attrice, protagonista del film, sta mangiando un gelato davanti al Caffè Barlocchi, dietro si vede la vetrina con stilizzata la Cupola di San Gaudenzio, il campanile dell’Alfieri e la scritta Biscottini di Novara.
Massimo Delzoppo
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 10 luglio 2017
I funerali di Elsa Martinelli, mancata a 82 anni, si celebreranno domani, martedì, a Roma alle 11 nella Chiesa di Santa Maria del Popolo. Si potrebbe raccontare la vita dell’attrice cult italiana come una lunga favola tanto simile a quella di Cenerentola, compresa la scarpina fatata. Nel suo caso fu Gary Cooper ad accoglierla bevendo champagne in una scarpa della giovane diva come atto d'omaggio. Oppure pensando al modo “magico” in cui entrò nel jet-set, grazie al sarto Roberto Cappucci che la notò in una boutique di Via Frattina a Roma e subito la volle come mannequin per le sue sfilate; o ancora pensando al matrimonio aristocratico che la vide protagonista nel 1957 quando andò in sposa al conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito, padre della sua unica figlia, Cristiana. Erano tutti abituati a Marilyn Monroe, Jane Mansfield e Jane Russell, bombe sexy che con le loro forme esplodevano dallo schermo. Ma quand'è arrivata la maremmana Elsa Martinelli, a metà anni Cinquanta, con la sua eleganza naturale e il suo charme, gli zigomi da tartara e le gambe da gazzella nervosa, tutti hanno pensato subito a Audrey Hepburn. E furono quelli gli anni (1955) de “La risaia” di Raffaello Matarazzo, dove la bellissima attrice imbambolò Novara e rese celebre le nostre risaie.
C'è un'immagine tratta dal film che da sola basta a giustificare il ricordo di Elsa Martinelli sul Corriere di Novara. L’attrice, protagonista del film, sta mangiando un gelato davanti al Caffè Barlocchi, dietro si vede la vetrina con stilizzata la Cupola di San Gaudenzio, il campanile dell’Alfieri e la scritta Biscottini di Novara.
Massimo Delzoppo
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