Punizioni severe e maltrattamenti: educatrice di minori alla sbarra

Punizioni severe e maltrattamenti: educatrice di minori alla sbarra
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NOVARA, “Se non si comportavano bene, i bimbi erano costretti a mangiare cibi che non gradivano. So di bambini costretti a mangiare pesce oppure formaggio, alimenti che mai avrebbero mangiato. Una situazione che veniva portata avanti anche per settimane, se non addirittura per mesi”.E’ solo una delle situazioni emerse giovedì mattina, in Tribunale a Novara, durante le testimonianze ascoltate al processo a carico di Blanca Estela Crocamo, 39 anni, già responsabile ed educatrice di una comunità educativa residenziale sita in via Bazzi a Novara e  fatta chiudere cinque anni fa direttamente dall’Asl.I bambini, stando all’accusa e a quanto emerso in aula, sarebbero stati sottoposti a castighi di ogni genere. Venivano lasciati anche al freddo sul balcone oppure venivano trascinati sotto le docce fredde qualora si fossero fatti la pipì addosso. E poi costretti a stare seduti per ore e ore solo perché si rifiutavano di mangiare qualcosa. I piccoli, complessivamente undici bambini con problemi in famiglia, alla chiusura della struttura, erano stati trasferiti in altre comunità, in altre case per minori.L’imputata rigetta sin dall’inizio ogni tipo di addebito. Ad accusarla sono proprio alcuni dei ragazzi che sono stati ospitati nella comunità. Prossima udienza il 26 ottobre.

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato primo aprile

NOVARA, “Se non si comportavano bene, i bimbi erano costretti a mangiare cibi che non gradivano. So di bambini costretti a mangiare pesce oppure formaggio, alimenti che mai avrebbero mangiato. Una situazione che veniva portata avanti anche per settimane, se non addirittura per mesi”.E’ solo una delle situazioni emerse giovedì mattina, in Tribunale a Novara, durante le testimonianze ascoltate al processo a carico di Blanca Estela Crocamo, 39 anni, già responsabile ed educatrice di una comunità educativa residenziale sita in via Bazzi a Novara e  fatta chiudere cinque anni fa direttamente dall’Asl.I bambini, stando all’accusa e a quanto emerso in aula, sarebbero stati sottoposti a castighi di ogni genere. Venivano lasciati anche al freddo sul balcone oppure venivano trascinati sotto le docce fredde qualora si fossero fatti la pipì addosso. E poi costretti a stare seduti per ore e ore solo perché si rifiutavano di mangiare qualcosa. I piccoli, complessivamente undici bambini con problemi in famiglia, alla chiusura della struttura, erano stati trasferiti in altre comunità, in altre case per minori.L’imputata rigetta sin dall’inizio ogni tipo di addebito. Ad accusarla sono proprio alcuni dei ragazzi che sono stati ospitati nella comunità. Prossima udienza il 26 ottobre.

mo.c.

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