Preso a pugni il titolare dell'Hotel Spagna ad Arona
Una coppia voleva derubarlo

E’ un’aggressione destinata a far discutere a lungo quella che si è verificata nella giornata di lunedì 12 maggio, quando il titolare dell’hotel Spagna e dell’omonimo bar ad Arona, è stato malmenato dal complice di una donna entrata nel suo locale con lo specifico intento di derubarlo.
Il racconto
«Io mi trovavo al bancone dell’hotel - racconta il titolare dell’attività, Stefano Sparacino - ero a pochi passi dal registratore di cassa del bar. Dal monitor di sorveglianza del locale ho notato la presenza di una donna che stava rovistando nella nostra cassa. Fortunatamente aveva aperto solo un cassetto che non conteneva denaro, ma ovviamente mi sono allarmato. Le ho gridato: “Che stai facendo?” e mi sono avvicinato a lei. Mi ha risposto dicendomi che aveva bisogno di 20 euro. Di fronte alla mia contrarietà, ha reagito buttando a terra prima le caramelle che si trovavano sull’espositore e poi i portatovaglioli.
Allora ho estratto un bastone da dietro alla cassa e le ho urlato di andarsene immediatamente. L’ho inseguita fino all’esterno del locale e sulla strada. Ovviamente non avevo intenzione di aggredirla: volevo solo accertarmi che se ne sarebbe andata».
E invece all’esterno del bar è avvenuto l’imponderabile. Mentre il titolare del locale stava tenendo d’occhio la donna, che si era rifugiata nell’androne della costruzione che si trova accanto alla chiesa Collegiata, dal nulla è apparso un complice della malfattrice, che ha colpito Sparacino al volto con un pugno fortissimo. Dopo di che i due malintenzionati si sono allontanati dalla scena del crimine il più velocemente possibile.
Sparacino è stato dunque portato all’ospedale di Borgomanero per essere soccorso. Ha rimediato una frattura multipla dello zigomo destro e ferite giudicate guaribili in 40 giorni. Ha ancora un occhio pesto e un grosso ematoma e dovrà sottoporsi proprio in questi giorni a un intervento chirurgico al volto.
I due malviventi invece sono stati quasi subito identificati e denunciati dai carabinieri grazie alle telecamere presenti nell’androne nel quale si era rifugiata la donna e anche a quelle installate nelle vicinanze del municipio. Si tratta di due persone sulla trentina, già note alle forze dell’ordine per alcuni tentativi di furto di merce di scarso valore nel circondario. Entrambi risulterebbero provenienti dalla provincia di Varese.
Non è la prima volta che nella zona di corso Liberazione e delle vie centrali della città scatta l’allarme sicurezza. Giusto un paio di mesi fa aveva fatto molto discutere una petizione promossa da alcuni residenti del corso, per chiedere all’Amministrazione e alle forze dell’ordine maggiore sicurezza e un livello più elevato di protezione dai fenomeni di microcriminalità e illegalità registrati nell’area. L’epilogo di questo episodio da una parte rassicura i cittadini - perché le telecamere di sorveglianza si sono dimostrate ancora una volta efficaci - e dall’altra preoccupa - perché l’aggressione è stata molto violenta ed è avvenuta in pieno centro, di fronte ad alcuni testimoni.