Povero martoriato Agogna (ma a qualcuno interessa?)

NOVARA - Ma qualcuno si sta muovendo? A qualcuno - istituzioni, enti preposti, associazioni ambientaliste - interessano i presunti sversamenti inquinanti nell’Agogna?
Di certo chi di dovere è stato investito della problematica documentata pubblicamente da Carlo Migliavacca, ma tutto tace, e gli scarichi continuano. Ovviamente si tratta di segnalazioni di qualcosa di poco piacevole alla vista e all’olfatto, ovvero non si sa se si possa parlare di “inquinamento” vero e proprio, ma una controllatina?
Una sola cosa è certa: dopo le ripetute come detto documentate prese di posizione di Migliavacca - foto e video sui media e sui social visibili sulla sua pagina Facebook - il 12 febbraio c’era stato un sopralluogo di Massimo Bosio, presidente del Consiglio comunale e consigliere delegato della Provincia ad Agricoltura, caccia, pesca e fauna selvatica. Constatata una situazione almeno apparentemente inaccettabile, era stato perentorio: «Non posso non segnalare il tutto agli enti preposti». Cos’era il tutto? Una specie di fogna a cielo prima chiuso e poi aperto che, scendendo dalla zona del quartiere San Paolo, solo in parte si immette nel depuratore di Acqua Novara e Vco (che a più riprese, relativamente anche ad altri sversamenti, ha ribadito che «il depuratore funziona regolarmente e non dà problemi») per finire invece appunto anche nell’Agogna. Aveva rilevato lo stesso Bosio: «Risulta trattarsi del vecchio canale irriguo “Romano”, trasformato in collettore fognario, che dalla città, prima scoperto e poi a cielo aperto finisce - ci sono paratie e chiuse - nel depuratore. Solo che a volte, con le “piene”, tracima e le acque (torbide, piene di schifezze, ndr) in sovrabbondanza finiscono invece nell’Agogna». Quando il livello del canale si alza, e nemmeno di tanto visto che le paratie appaiono particolarmente basse, solo in parte il tutto finisce correttamente nel depuratore per viceversa sfogare nel torrente. Se, ripetiamo se, così è (da anni…), nessuno interviene immediatamente? Oppure è e così deve rimanere? Tutto in regola? Possibile?
La conclusione di Bosio era stata pacata, ragionevole ma ferma: «Quella che appare è davvero una situazione grave e inaccettabile, fermo restando che servono riscontri, dovute verifiche e accertamenti. Da parte mia, però, non posso che segnalare ufficialmente il tutto agli organi competenti».
L’altro giorno Migliavacca ha effettuato un nuovo sopralluogo sul posto, girando un lungo filmato postato sempre su Facebook. A dir poco impressionante.
Qualcuno darà (finalmente) qualche risposta? Ovvero, l’ambiente interessa a qualcuno?
p.v.
leggi il servizio sul Corriere di Novara in edicola
NOVARA - Ma qualcuno si sta muovendo? A qualcuno - istituzioni, enti preposti, associazioni ambientaliste - interessano i presunti sversamenti inquinanti nell’Agogna?
Di certo chi di dovere è stato investito della problematica documentata pubblicamente da Carlo Migliavacca, ma tutto tace, e gli scarichi continuano. Ovviamente si tratta di segnalazioni di qualcosa di poco piacevole alla vista e all’olfatto, ovvero non si sa se si possa parlare di “inquinamento” vero e proprio, ma una controllatina?
Una sola cosa è certa: dopo le ripetute come detto documentate prese di posizione di Migliavacca - foto e video sui media e sui social visibili sulla sua pagina Facebook - il 12 febbraio c’era stato un sopralluogo di Massimo Bosio, presidente del Consiglio comunale e consigliere delegato della Provincia ad Agricoltura, caccia, pesca e fauna selvatica. Constatata una situazione almeno apparentemente inaccettabile, era stato perentorio: «Non posso non segnalare il tutto agli enti preposti». Cos’era il tutto? Una specie di fogna a cielo prima chiuso e poi aperto che, scendendo dalla zona del quartiere San Paolo, solo in parte si immette nel depuratore di Acqua Novara e Vco (che a più riprese, relativamente anche ad altri sversamenti, ha ribadito che «il depuratore funziona regolarmente e non dà problemi») per finire invece appunto anche nell’Agogna. Aveva rilevato lo stesso Bosio: «Risulta trattarsi del vecchio canale irriguo “Romano”, trasformato in collettore fognario, che dalla città, prima scoperto e poi a cielo aperto finisce - ci sono paratie e chiuse - nel depuratore. Solo che a volte, con le “piene”, tracima e le acque (torbide, piene di schifezze, ndr) in sovrabbondanza finiscono invece nell’Agogna». Quando il livello del canale si alza, e nemmeno di tanto visto che le paratie appaiono particolarmente basse, solo in parte il tutto finisce correttamente nel depuratore per viceversa sfogare nel torrente. Se, ripetiamo se, così è (da anni…), nessuno interviene immediatamente? Oppure è e così deve rimanere? Tutto in regola? Possibile?
La conclusione di Bosio era stata pacata, ragionevole ma ferma: «Quella che appare è davvero una situazione grave e inaccettabile, fermo restando che servono riscontri, dovute verifiche e accertamenti. Da parte mia, però, non posso che segnalare ufficialmente il tutto agli organi competenti».
L’altro giorno Migliavacca ha effettuato un nuovo sopralluogo sul posto, girando un lungo filmato postato sempre su Facebook. A dir poco impressionante.
Qualcuno darà (finalmente) qualche risposta? Ovvero, l’ambiente interessa a qualcuno?
p.v.
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