Poetessa transessuale vince il premio Viareggio Opera prima con Interlinea
Fissata per questo sabato la cerimonia di consegna del premio

Nella raccolta la giovane affronta i sentimenti scaturiti dalla disforia di genere
«Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell'indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita». In queste parole si condensa il sentimento struggente di una giovane autrice, che con il proprio dirompente diario in versi ha ottenuto largo consenso da parte della critica tanto da vincere il premio Viareggio, sezione Opera prima. Si tratta della giovane poetessa transessuale Giovanna Cristina Vivinetto. Nata in un corpo maschile al quale non sentiva di appartenere, ha preso la decisione di intraprendere un periodo di transizione di cui ha tenuto traccia nelle proprie poesie, confluite poi nella raccolta «Dolore minimo».
A scoprire il talento di Giovanna è stata Dacia Maraini insieme con Franco Buffoni, il curatore della collana «Lyra giovani» di Interlinea, ed il successo è giunto in modo talmente fulmineo che, in poche settimane, si è resa necessaria una seconda edizione.
Dal momento in cui il proprio viaggio personale è stato reso pubblico, la poetessa ha dovuto affrontare alcuni violenti attacchi da parte di alcuni utenti appartenenti alla onlus Provita, secondo cui l’opera di Giovanna non dovrebbe meritare attenzione perchè la transessualità non può essere accostata alla poesia.
Anche Novara ha potuto conoscere l’opera della giovane autrice in occasione del festival Scrittori&giovani, tenutosi a novembre dell’anno scorso.
Il premio Viareggio le è stato consegnato durante la cerimonia tenutasi alle 21 di sabato scorso, 24 agosto: oltre a rappresentare un dovuto riconoscimento per l’impegno dell’autrice, questa vittoria potrebbe contribuire ad infrangere, una volta per tutte, la fitta rete di tabù che ancora aleggiano attorno alla comunità transessuale in Italia.