Petrolio: interviene il Coor.di.te
"Dobbiamo scongiurare definitivamente l'ombra nera che incombe sui nostri paesi"
"Dobbiamo scongiurare definitivamente l'ombra nera che incombe sui nostri paesi"
Non tarda a farsi sentire anche la voce del Coordite (coordinamento a difesa del territorio), circa la serie di incontri tra la multinazionale Shell e circa 200 Comuni del territorio interessato dal progetto Cascina Alberto, il nome con cui è conosciuto il permesso ministeriale di cercare idrocarburi in una zona grande 462 chilometri quadrati, tra Novarese, Biellese, Vercellese e Varesino. Il coordinamento si era creato nel 2012, quando si iniziò a parlare di questo progetto di ricerca tramite onde elettromagnetiche di idrocarburi nella zona. Da allora ha sempre dato battaglia perché non si profilasse l'ombra delle trivelle anche in zona.
«E’ evidente – dicono i responsabili del coordinamento, in una nota stampa - che il recente parere positivo del comitato tecnico del Ministero Ambiente sul contrastato progetto Eni a Carpignano Sesia abbia reso più appetibile l’avvio delle prospezioni sulla vasta area ricompresa nelle province di Novara, Vercelli , Biella e Varese. L’opposizione al progetto di Carpignano assume dunque un valore che va oltre i suoi confini, divenendo in caso di approvazione da parte del Ministero, la breccia attraverso cui passeranno progetti destinati a trasformare in maniera irreversibile il nostro territorio. Nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma e così le nostre terre saranno destinate a trasformarsi in un Far West dove la corsa all’oro nero annienterà le nostre comunità, da sempre impegnate nel preservare eccellenze agro-alimentari riconosciute in tutto il mondo, dal settore risicolo a quello vitivinicolo, da quello latteo caseario all’apicoltura, lasciando dietro di se realtà inospitali in cui non sarà gradevole vivere, e quando le comunità abbandonano i propri territori, i territori muoiono. Chiediamo a tutti i 392 Comuni ricadenti nell’area coinvolta dal progetto Cascina Alberto, di cui alcuni si sono già espressi in maniera contraria pubblicamente a mezzo stampa (ricordiamo Borgomanero, Carpignano Sesia, Fontaneto d’Agogna, Ghemme, Sizzano, Suno, Cavaglio d’Agogna e Cressa) di adottare una delibera contraria in linea con il documento già sottoscritto da venti comuni del novarese e vercellese sul progetto Eni a Carpignano, si da riaffermare con forza la volontà di salvaguardare la nostra vocazione agroalimentare, il nostro ambiente e la nostra salute. Chiediamo alla Provincia di Novara di farsi parte attiva con le Province di Biella, Vercelli e Varese al fine di giungere alla sottoscrizione di un documento comune che esprima un indirizzo politico contrario all’avvio delle prospezioni Shell ed ancor prima al progetto “pilota” di Carpignano. Chiediamo agli eletti presso Regione e Parlamento di farsi parti attive presso i Presidenti Chiamparino e Maroni ed il Ministro Galletti affinché venga scongiurata in modo definitivo l’ombra nera che incombe sui nostri paesi. Come oggi afferma Shell anche Eni aveva dichiarato che non sarebbe andata contro la volontà dei territori, ma quando Carpignano ha detto NO GRAZIE si è invocata una non meglio definita utilità pubblica, che utile al pubblico non è».