Patronale San Gaudenzio, il Vescovo: "E' tempo di rinascita"
"La conclusione del nostro cammino di rinascita domanda urgentemente che mettiamo il “noi” prima del nostro “io”.
Ecco discorso alla città e alla diocesi del vescovo Franco Giulio Brambilla in occasione della messa pontificale per la patronale di San Gaudenzio svoltasi oggi, venerdì 22 gennaio 2021.
Patronale San Gaudenzio
"Il breve vangelo del battesimo di Gesù contiene gli elementi essenziali che ci aiutano a pensare all’anno appena iniziato come un tempo di rinascita. “Rinascere”: questo è il tema che ho tratteggiato nel messaggio di Natale e che voglio approfondire oggi nella festa patronale di San Gaudenzio. Se l’anno scorso abbiamo drammaticamente scoperto di essere mortali, fragili e vulnerabili, quest’anno dobbiamo accogliere il dono di essere natali, generativi e solidali. In questo episodio è messa in scena la vocazione di Gesù come chiamata alla rinascita. Ciò che per Gesù rivela la sua vocazione e missione, diventa per noi oggi un appello alla creatività e responsabilità. Si può articolare il senso del racconto in cinque momenti".
"Mettiamo il noi prima dell'io"
"La conclusione del nostro cammino di rinascita domanda urgentemente che mettiamo il “noi” prima del nostro “io”. Se Gesù ha vissuto la sua vocazione e missione nella circolarità dell’amore trinitario, nel futuro prossimo dovremo vivere la chiesa e la vita civile come una società del “noi”. Avremo imparato dal dramma e dalla solitudine dei molti che ci hanno lasciato, se diventeremo capaci di un “personalismo comunitario”: persona e società crescono insieme o muoiono insieme. Come ho detto nel mio recente augurio di Natale: saremo uomini e donne capaci di rinascita, solo se rimetteremo al centro la vita della città, il noi al posto dell’io, la prossimità invece della competizione, la fiducia invece del sospetto, la parola edificante invece della maldicenza, i beni comuni invece dell’accaparramento di pochi, la forza della speranza invece che il contagio della depressione.
Mettiamoci dunque di buona lena per custodire il nostro essere-natali, dopo il travaglio di questo tempo di paura e di morte. La nostra volontà di rinascita è la parola che tutti attendono con ansia nel momento presente. Non possiamo tacere questa parola, perché racconta «la speranza che non delude".