Omicidio di Pombia: ascoltato 5 ore il killer

NOVARA, Incidente probatorio, in Tribunale a Novara davanti al gip Angela Fasano, per l’omicidio avvenuto in località San Giorgio di Pombia lo scorso mese di aprile. A comparire davanti al gip, l’autore materiale del delitto, Antonio Lembo, 29enne residente a Busto Arsizio ma originario della provincia di Arezzo, assistito dall’avvocato Piantanida e Antonio Mancino, 39enne di Monte San Savino (Arezzo), che per l’accusa sarebbe salito in Piemonte appositamente per aiutare il concittadino e che è assistito dall’avvocato del foro di Novara, Alessandro Brustia.
A chiedere l’incidente probatorio, il pm titolare dell’inchiesta. Lembo è l’uomo che ha ammesso di aver ucciso Matteo Mendola, suo concittadino di Varese, e di averlo fatto con il complice Antonio Mancino. Scopo dell’incidente probatorio, ‘cristallizzare’ le dichiarazioni dei due, che avrebbero agito, stando alla confessione del primo, su ordine di Giuseppe Cauchi, imprenditore 52enne (che rigetta ogni addebito). Lembo ha risposto per cinque ore al gip, dando un’ampia confessione. Mancino, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato comunque dichiarazioni spontanee, in cui ha ammesso la presenza nei boschi di Pombia, aggiungendo però di non aver preso parte al delitto. Le indagini dei Carabinieri – nel giro di poco tempo – avevano portato a tre arresti.
mo.c.
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NOVARA, Incidente probatorio, in Tribunale a Novara davanti al gip Angela Fasano, per l’omicidio avvenuto in località San Giorgio di Pombia lo scorso mese di aprile. A comparire davanti al gip, l’autore materiale del delitto, Antonio Lembo, 29enne residente a Busto Arsizio ma originario della provincia di Arezzo, assistito dall’avvocato Piantanida e Antonio Mancino, 39enne di Monte San Savino (Arezzo), che per l’accusa sarebbe salito in Piemonte appositamente per aiutare il concittadino e che è assistito dall’avvocato del foro di Novara, Alessandro Brustia.
A chiedere l’incidente probatorio, il pm titolare dell’inchiesta. Lembo è l’uomo che ha ammesso di aver ucciso Matteo Mendola, suo concittadino di Varese, e di averlo fatto con il complice Antonio Mancino. Scopo dell’incidente probatorio, ‘cristallizzare’ le dichiarazioni dei due, che avrebbero agito, stando alla confessione del primo, su ordine di Giuseppe Cauchi, imprenditore 52enne (che rigetta ogni addebito). Lembo ha risposto per cinque ore al gip, dando un’ampia confessione. Mancino, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato comunque dichiarazioni spontanee, in cui ha ammesso la presenza nei boschi di Pombia, aggiungendo però di non aver preso parte al delitto. Le indagini dei Carabinieri – nel giro di poco tempo – avevano portato a tre arresti.
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