Omicidio di Gisella: Ilahi processato con rito abbreviato il prossimo 7 dicembre

NOVARA, Processo con rito abbreviato il 7 dicembre per Bilel Ilahi, il tunisino di 27 anni reputato dalla Polizia l'autore dell'omicidio di sua moglie, Gisella Purpura, raggiunta al petto da una coltellata in casa e morta in strada in corso Cavour, a Novara, lo scorso 22 luglio. E’ l’esito dell’udienza preliminare andata in scena oggi giovedì 13 lulio in Tribunale. Negli scorsi mesi, il pm titolare dell’inchiesta, Giovanni Caspani, aveva chiesto per l'uomo il rinvio a giudizio.
Ilahi, quel giorno, aveva dato l’allarme, chiamando la Polizia e riferendo come qualcuno avesse accoltellato la compagna. La donna, che avrebbe compiuto 41 anni a fine novembre, aveva fatto appena in tempo a scendere le scale dello stabile per chiedere aiuto: era morta pochi istanti dopo, in un corso Cavour gremito di gente pienamente sotto shock. Erano giunti i soccorsi, ma – purtroppo – per la donna non c’era più nulla da fare. Stamani, Ilahi, che continua a sostenere di essere innocente, assistito dall'avvocato Fabrizio Cardinali, era presente in aula e ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, rito che – in caso di condanna – porta alla riduzione di un terzo della pena. Presenti anche i genitori di Gisella e il figlio 19enne, delusi dall’esito dell’udienza e da un rinvio così lungo. “E’ una vergogna”, ha commentato il padre.
mo.c.
NOVARA, Processo con rito abbreviato il 7 dicembre per Bilel Ilahi, il tunisino di 27 anni reputato dalla Polizia l'autore dell'omicidio di sua moglie, Gisella Purpura, raggiunta al petto da una coltellata in casa e morta in strada in corso Cavour, a Novara, lo scorso 22 luglio. E’ l’esito dell’udienza preliminare andata in scena oggi giovedì 13 lulio in Tribunale. Negli scorsi mesi, il pm titolare dell’inchiesta, Giovanni Caspani, aveva chiesto per l'uomo il rinvio a giudizio.
Ilahi, quel giorno, aveva dato l’allarme, chiamando la Polizia e riferendo come qualcuno avesse accoltellato la compagna. La donna, che avrebbe compiuto 41 anni a fine novembre, aveva fatto appena in tempo a scendere le scale dello stabile per chiedere aiuto: era morta pochi istanti dopo, in un corso Cavour gremito di gente pienamente sotto shock. Erano giunti i soccorsi, ma – purtroppo – per la donna non c’era più nulla da fare. Stamani, Ilahi, che continua a sostenere di essere innocente, assistito dall'avvocato Fabrizio Cardinali, era presente in aula e ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, rito che – in caso di condanna – porta alla riduzione di un terzo della pena. Presenti anche i genitori di Gisella e il figlio 19enne, delusi dall’esito dell’udienza e da un rinvio così lungo. “E’ una vergogna”, ha commentato il padre.
mo.c.