Nuovo round nella querelle fra avvocato e ufficiale giudiziario

NOVARA - Sono stati sentiti diversi testimoni all’udienza del 19 aprile davanti al giudice di pace nella querelle che vede imputato l’avvocato Alessio Anceschi, del Foro di Modena, assistito dall’avvocato Maria Rita Mottola, citato a giudizio dal dottor Roberto Rondelli, ufficiale giudiziario al Tribunale di Novara, querelante per diffamazione, parte civile con l’avvocato Giovanni Cacciami.
Il processo era iniziato il 9 febbraio, oggetto un pignoramento (mobiliare, nei confronti di Poste italiane) richiesto dall’avvocato Anceschi, per conto di un proprio assistito, all’”Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti” di Palazzo Fossati, nella persona appunto di Rondelli, che aveva avuto esito negativo.
L’avvocato Anceschi aveva ritenuto poco credibile tale esito: di conseguenza il legale nel settembre 2014, via fax, aveva scritto le sue rimostranze a Rondelli, con passaggi che quest’ultimo aveva ritenuto diffamatori, procedendo a querela (tra l’altro tale fax era stato letto anche da altro personale dell’Ufficio).
Da segnalare che c’era anche stata una per così dire parallela (contro)denuncia di Anceschi contro Rondelli, “reo”, secondo il primo, di rifiuto e omissione di atti d’ufficio relativi al suddetto pignoramento non andato a buon fine: è già stata archiviata dal gip su richiesta del pm in quanto la condotta dell’ufficiale giudiziario è stata ritenuta «corretta e priva di censure». Anceschi al riguardo si oppone e ha deciso di rivolgersi alla Procura generale di Torino.
Martedì 19 in aula è stato sentito tra gli altri l’assistito di Anceschi, che ha spiegato come a causa del mancato pignoramento non abbia ricevuto tutte le somme previste (comprese quelle legali di esecuzione). Ed è stato sentito anche il dottor Rondelli: ha spiegato l’iter del mancato pignoramento, rimarcando "la assoluta correttezza" del suo comportamento. Udienza aggiornata al 4 ottobre.
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di sabato 23 aprile
NOVARA - Sono stati sentiti diversi testimoni all’udienza del 19 aprile davanti al giudice di pace nella querelle che vede imputato l’avvocato Alessio Anceschi, del Foro di Modena, assistito dall’avvocato Maria Rita Mottola, citato a giudizio dal dottor Roberto Rondelli, ufficiale giudiziario al Tribunale di Novara, querelante per diffamazione, parte civile con l’avvocato Giovanni Cacciami.
Il processo era iniziato il 9 febbraio, oggetto un pignoramento (mobiliare, nei confronti di Poste italiane) richiesto dall’avvocato Anceschi, per conto di un proprio assistito, all’”Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti” di Palazzo Fossati, nella persona appunto di Rondelli, che aveva avuto esito negativo.
L’avvocato Anceschi aveva ritenuto poco credibile tale esito: di conseguenza il legale nel settembre 2014, via fax, aveva scritto le sue rimostranze a Rondelli, con passaggi che quest’ultimo aveva ritenuto diffamatori, procedendo a querela (tra l’altro tale fax era stato letto anche da altro personale dell’Ufficio).
Da segnalare che c’era anche stata una per così dire parallela (contro)denuncia di Anceschi contro Rondelli, “reo”, secondo il primo, di rifiuto e omissione di atti d’ufficio relativi al suddetto pignoramento non andato a buon fine: è già stata archiviata dal gip su richiesta del pm in quanto la condotta dell’ufficiale giudiziario è stata ritenuta «corretta e priva di censure». Anceschi al riguardo si oppone e ha deciso di rivolgersi alla Procura generale di Torino.
Martedì 19 in aula è stato sentito tra gli altri l’assistito di Anceschi, che ha spiegato come a causa del mancato pignoramento non abbia ricevuto tutte le somme previste (comprese quelle legali di esecuzione). Ed è stato sentito anche il dottor Rondelli: ha spiegato l’iter del mancato pignoramento, rimarcando "la assoluta correttezza" del suo comportamento. Udienza aggiornata al 4 ottobre.
p.v.
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